La rock star del fumetto a Crazy Comics

Appuntamento per sabato 2 aprile con Roberto Recchioni, fumettista che ha collaborato con le migliori case editrici italiane

roberto recchioni crazy comics

Il prossimo ospite dei pomeriggi di Crazy Comics e ComicArte Varese, sabato 2 aprile, dalle ore 15, è un personaggio spesso controverso. O lo ami o lo odi il “Re Mida” del fumetto italiano: nasce il 13 gennaio 1974 inizia a pubblicare nel 1993.

Una carriera ricca di pubblicazioni, collabora come autore e redattore con le maggiori case editrici, tante le testate, diversi i titoli: Dark Side, Battaglia, Pugno, ASSO, Ammazzatine e poi John Doe e Detective Dante, creati con Lorenzo Bartoli, ancora Diabolik, Le Storie (Bonelli), infine si ritrova a creare, con Emiliano Mammuccari, la serie “Orfani”, giunta alla terza stagione e a curare, per volontà di Tiziano Sclavi, Dylan Dog. Nel 2015 pubblica il suo primo romanzo “YA”.

“Rrobe” è sempre al lavoro su numerosi progetti contemporaneamente, facendo la spola tra Roma e Milano, si fatica a capire come faccia a fare tutto e ad avere il tempo anche di rispondere ad ammiratori e nemici sui social. Lui ce la fa. Quando entrerà nella leggenda, qualcuno dirà che in realtà è un vampiro, come il suo personaggio Pietro Battaglia.

O lo ami o lo odi, perché non è solo un grande professionista del fumetto, non è solo un autore, non possiede semplicemente un fiuto infallibile per le buone storie, lui è una vera rockstar. Si definisce lui stesso così, ironicamente, in un articolo, ma la definizione calza a pennello. Recchioni ha anche l’aspetto e i modi della rockstar: magrissimo, alto, viso scavato, l’espressione ombrosa tipica dei timidi, sorriso ironico, mani da chitarrista, egocentrico, occhiali scuri e la sigaretta che pende dalle labbra.

E’ un personaggio, insomma, uno che attira l’attenzione, che sa parlare (e scrivere) bene, uno che conosce il ritmo del dialogo, che non passa inosservato, nemmeno sul web dove, tra blog, social e interviste, si fa riconoscere per la pungente ironia, per la schiettezza irritante, per le sue critiche acute e le provocazioni geniali. Ecco, uno così può dare fastidio ma nonostante i numerosi detrattori, è impossibile negare la sua genialità, il suo entusiasmo, la sua passione, che traspaiono dalle opere che crea e che cura.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Marzo 2016
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