Grande commozione per l’ultimo saluto a Mauro Luoni
Basilica gremita di persone. Don Valagussa: «Siamo così tanti a testimonianza dell'affetto che Mauro ha saputo esprimere in questi 61 anni. Aveva un grande animo, aperto, estremamente raffinato e mite»
Al funerale di Mauro Luoni, responsabile dell’Ufficio Stampa di Univa, erano presenti tutte le comunità dove lui ha ricercato e seminato bellezza e verità. E tantissime sono state le persone che hanno voluto testimoniare, nell’ultimo saluto alla basilica di Gallarate, il senso di un’esistenza tanto discreta quanto ricca di umanità spesa al servizio del territorio, della cultura e della fede. C’erano i vertici e i colleghi dell’Unione industriali della provincia di Varese, accomunati dagli occhi lucidi e dai ricordi della quotidianità, dell’Università Liuc di Castellanza, i rappresentanti dell’Associazione nazionale alpini (sezioni di Gallarate e Cardano al Campo), i coristi del coro Antiqua Laus, che hanno accompagnato la cerimonia funebre con i canti gregoriani, una delle grandi passioni di Luoni – forse la più grande – e vero balsamo per l’anima in un momento così doloroso.
Il prevosto di Gallarate, don Ivano Valagussa, ha letto il brano della crocifissione tratto dal Vangelo di Giovanni ricordando come Mauro, proprio nel momento della malattia, sia stato un testimone di Cristo accettando con grande dignità la sua sofferenza. «Siamo così tanti oggi – ha detto don Valagussa – a testimonianza dell’affetto che Mauro ha saputo esprimere in questi 61 anni. Un uomo che aveva un grande animo, aperto, estremamente raffinato e mite. Bussava sempre e chiedeva permesso. Ricordo una serata dedicata al canto ambrosiano durante la quale ha trasmesso a tutti i presenti l’importanza della cultura e dell’attenzione al territorio, un messaggio, il suo, che diffondeva qualcosa di bello. Ora la sua passione per il canto si è trasformata in spiritualità».
All’Associazione nazionale alpini, sezioni di Cardano al Campo e Gallarate, è stata affidata la lettura finale della “Preghiera dell’alpino“, mentre Pietro Macchione, editore e amico di Mauro Luoni, ha ricordato la sua figura partendo dalle grandi passioni che hanno animato la sua vita: la musica antica, la fotografia e la motocicletta che utilizzava per andare alla scoperta di una provincia sempre ricca di sorprese. «La più bella caratteristica di Mauro – ha sottolineato Macchione – era la sua capacità di mettere in collegamento le varie realtà, promuovendo pubblicazioni e anche eventi. Ricercava con determinazione, ma sempre restando in ombra, in seconda fila, senza mai occupare la scena. Ciò che contava per lui era il contenuto, il messaggio culturale, l’amore per la nostra terra, trovare una senso nelle cose, ma sempre con la sua straordinaria discrezione».
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