Clerici: “Ai cardanesi di oggi e di domani si deve qualcosa di più”

La capogruppo di Cardanoincomune commenta la presentazione del Documento unico di programmazione nel corso dell'ultimo consiglio comunale

cardano al campo comune

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Cardanoincomune, gruppo di opposizione in Consiglio comunale a Cardano al Campo.

Un’amministrazione dura cinque anni: il primo è un anno di orientamento, il secondo di assestamento, il quinto è dedicato alle manovre pre-elettorali, ma il terzo e il quarto sono e devono essere il cuore del mandato. In questo periodo si mette in gioco il meglio delle risorse per la realizzazione del programma amministrativo; si pongono le basi per un eventuale nuovo mandato, dedicando tempo ed energie a qualcosa di significativo, destinato a lasciare un segno negli anni a venire.
È proprio a questo punto che gli amministratori dovrebbero saper rispondere a due domande: per che cosa volete essere ricordati? Per che cosa vorreste essere rieletti? Al termine dell’ultimo Consiglio Comunale di Cardano al Campo, lo scorso 18 maggio, ho voluto porre alla maggioranza questi due interrogativi.

Si portavano all’approvazione del consiglio il Documento Unico di Programmazione (noto come D.U.P.) e il Bilancio di previsione per il prossimo triennio. Erano gli unici punti all’ordine del giorno di una seduta convocata con una certa urgenza a sole due settimane dalla seduta precedente per motivi di scadenze (le istanze presentate nel frattempo dai gruppi di opposizione non hanno trovato posto, nonostante le promesse di integrazione da parte del Sindaco e del Presidente del Consiglio).
Gli argomenti sono rilevanti, comportano il sostegno all’operato e soprattutto alle intenzioni della maggioranza in carica. In particolare merita attenzione il Documento Unico di Programmazione, carta nata di recente per adempiere al nuovo principio contabile e per offrire al cittadino una lettura dell’azione amministrativa. Sottoposto a periodici aggiornamenti, rappresenta la strategia degli anni di mandato.

Il D.U.P. è certamente rigoroso in sé, nella sua formulazione e nella sua struttura, ma sono i contenuti a parlare! Da un’attenta lettura di queste pagine, scorrendo le varie missioni e le rispettive responsabilità politiche, non è possibile evincere una strategia, ossia il piano a lungo termine che orienta tutte le azioni amministrative. Emerge da un lato una politica troppo prudenziale, dall’altro interventi privi di continuità, in un impianto tributario che non abbassa nulla nonostante le promesse del primo anno (l’anno “zero”, così diceva il neoeletto sindaco….). Questioni come viabilità e arredo urbano mancano di progettualità: ciò è evidente non solo da un’analisi del D.U.P. ma anche dagli interventi che si compiono sotto i nostri occhi. Notiamo anche che le responsabilità politiche sono distribuite senza equilibrio: è sufficiente vedere in che termini compaiono i nomi degli Assessori delegati alle varie competenze per rendersene conto.

L’assessore Zocchi nell’intervento sulle deleghe che gli competono (trasparenza amministrativa ecc.) enuncia i tre “fari” di questa amministrazione e del suo programma politico: i servizi sociali, la cultura, la protezione dell’ambiente. Il capogruppo Putignano ribadisce con forza questi concetti nella sua perorazione finale di sostegno al Bilancio di previsione.
Nulla da eccepire sulla bontà di questi “fari”: nessuno si permette di affermare che non si debba aiutare chi è in difficoltà, che la cultura non abbia valore e che dell’ambiente si possa fare scempio. Ma, come i fari hanno bisogno di una struttura che li sostenga, così le cospicue spese per il sociale, per la cultura, per l’ambiente richiedono entrate che le alimentino: come è possibile pensare di trarre le risorse necessarie solo dai tributi versati dai cittadini, senza incrementare in qualche modo attività che portino “ossigeno” alle casse dell’Ente? Dove sono i progetti a lungo termine, capaci di generare altre attività e di rendere Cardano una città viva e appetibile (e non un posto dove si viene solo per dormire, ma avendo già fatto la spesa, perché non ci sono supermercati in città)?

Cardano al Campo attualmente è capofila del distretto del commercio di Malpensa Sud: eppure in città non si può neppure comprare un paio di scarpe, mancano i negozi…. Un centro di grande distribuzione, continuamente bandito per la salvaguardia dei piccoli esercizi, potrebbe portare benefici alle finanze del Comune, ma anche agli stessi piccoli esercizi, perché la nostra città acquisterebbe attrattiva commerciale con conseguente movimento di persone. La vocazione sociale della città potrebbe essere valorizzata incentivando la collaborazione con aziende attive nel settore, in parte già presenti sul territorio, cogliendo le opportunità offerte da chi ha esperienza e idee. In una fase di edilizia stagnante, l’ufficio tecnico dovrebbe essere sollecitato dai suoi referenti politici a fornire sempre risposte pronte e veloci. Sono alcune osservazioni esemplificative, molte altre se ne potrebbero fornire.

Né il Sindaco, primo responsabile e garante del programma di governo, né altri hanno voluto dare una risposta alle mie domande: resta nell’ombra o forse manca la vision di questa amministrazione, che non dice perché intende essere ricordata in futuro e magari riconfermata nelle prossime elezioni. Quello che si può desumere dagli interventi di Marco Zocchi e Rocco Putignano (forse sono loro gli ideologi della squadra Bellora) risulta preoccupante: si ritiene che l’obiettivo principale di un’amministrazione non sia costruire qualcosa, nel senso di strutture, infrastrutture o progetti, ma sia invece aiutare i bisognosi, gli ultimi e dare loro dignità (ma qui si genera una certa confusione: gli enti morali hanno tale impostazione e fanno uso di questo vocabolario, non gli enti pubblici!); si afferma che il motore è la cultura (ma qui ci si dovrebbe intendere: cultura significa solo manifestazioni come Must e Libreville?). Tutto ciò non ci porta lontano. Al contrario, si rischia di scivolare verso una forma di governo assistenzialista che alla fine risulta insostenibile. Non dobbiamo dimenticare che la solidarietà si deve accompagnare alla sussidiarietà: si aiuta chi è nel bisogno, ma nel contempo si deve lavorare per un contesto in cui i cittadini possano provvedere a loro stessi!

Ai cittadini cardanesi di oggi e di domani si deve qualcosa di più. Le difficoltà dovute alla crisi economica e a un ordinamento degli enti locali continuamente in trasformazione, con cui il Sindaco introduce laconicamente ogni presentazione di Bilancio, non possono giustificare la carenza di iniziative importanti. Negli anni centrali del quinquennio si gioca la credibilità di un programma di governo, è bene che Bellora e il suo gruppo non se ne dimentichino.

 

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Pubblicato il 30 Maggio 2016
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