Con Pierre Ley l’arte di narrare la cucina quotidiana
Una nuova rubrica e ogni settimana una curiosa ricetta tutta da scoprire con un cuoco d'eccezione che ama la cucina anche attraverso la sua storia

Una volta passare il tempo tra i fornelli era tutto tranne che un’attività ambita. Non c’era nemmeno la cultura del cibo. Se pensiamo a quanto sia importante per un paese come il nostro, questo sembra una bestemmia. Eppure era così. Poi la televisione ha scoperto che cucinare poteva diventare un bell’intrattenimento. Da lì ai format più spettacolari e in cui la gara aggiungeva pepe alla storia, il passo è stato breve. Così i cuochi sono diventati chef e il cibo food.
Un passaggio epocale non solo per le parole, ma per l’idea stessa di cucina. Intrattenimento e business si sono impossessati di gran parte dello spazio facendo diventare gli chef delle star che si muovono con tariffe da rockstar e alcuni ambienti miniere d’oro.
La rubrica “Aggiungi un p@st a tavola” con tutte le ricette pubblicate fino a oggi
Ecco, tutto questo con Pierre Ley non c’entra niente. Per lui la cucina è vita. Lui ha sempre avuto una indole da giocoliere e tale rimane. Sia che il gioco comprenda le parole, le note musicali, o gli alimenti. Pierre ama il cibo perché ne riconosce il valore. Il suo godimento sta nel ricercare le caratteristiche di ogni prodotto e poi non si tiene per se questa conoscenza. Gli piace raccontare, narrare, un po’ come quei vecchi trovatori che giocavano con le rime.
L’ebook di Pierre Ley “Aggiungi un p@st a tavola: 140 racconti di cucina quotidiana”
Il suo approccio però non è mai melanconico. Amare la cucina e attraverso questa la vita, per Pierre significa esser contemporaneo. Con tutti i rischi che questo comporta. Per questo si è buttato sui social raccontando le sue pietanze e la loro storia. Lo ha fatto con il suo stile. Proprio quello del narratore che potrebbe mettere anche in rima e musica un soffritto o una salsa di condimento.
L’amicizia tra Pierre e Varesenews è ormai antica, ma è un incanto ogni volta riscoprirla e rimetterci a ragionare su nuovi progetti, che poi, come in questo caso, ripartono dalla tradizione. Una bella rubrica di giornale, che stavolta si compone in automatico grazie a dei tag, un bel libro, che stavolta è un ebook, e l’idea di serate tra amici, che stavolta saranno uguali a ogni altro tempo, perché stare intorno a un tavolo a raccontarsela e ad ascoltare Pierre è storia antica, ma sempre bella e piena di speranza.
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