Pokémon Go cambia il modo di usare lo smartphone
Il videogioco accomuna un successo planetario ad una tecnologia esistente ma mai applicata con così grande successo: la realtà aumentata
A volte ritornano e fanno ancora più rumore di quando se ne erano andati. Sono i Pokémon, i piccoli mostriciattoli immaginari che possono essere catturati e fatti combattere tra loro. Sono nati nel 1996 e in breve hanno spopolato tra i ragazzini di tutto il mondo prima come cartoni animati e carte da gioco e poi come videogioco.
All’inizio del 2016 la Pokémon Company International, festeggiando i suoi 20 anni, ha vantato alcuni numeri impressionanti: oltre 275 milioni di videogiochi venduti in tutto il mondo, 21,5 miliardi di carte del GCC Pokémon tradotte in 11 lingue e distribuite in 74 paesi e ogni anno eventi Pokémon a cui partecipano più di 450.000 giocatori. E non dimentichiamo la serie animata, con 18 stagioni televisive complete, per un totale di oltre 800 episodi.
In questi giorni, però, il fenomeno Pokémon si è intrecciato con qualcosa di nuovo e senza precedenti che accomuna un successo planetario ad una tecnologia esistente ma mai applicata con così grande successo: la realtà aumentata.
Parliamo di Pokèmon Go il videogioco per smartphone creato da Niantic, Game Freak, The Pokémon Company e Nintendo. Sostanzialmente permette, girando con il proprio smartphone, di trovare e catturare i pokemon inquadrando i luoghi della vita reale. Il gioco è disponibile dagli inizi di luglio (in Italia arriva ufficialmente tra qualche giorno ma tantissimi hanno già scaricato altre versioni e ci stanno giocando da una settimana). Che cosa è successo?
Semplice: Pokémon go sta scalando senza precedenti l’utilizzo degli smartphone da parte degli utenti: i giovani cominciano a giocarci più di quanto abbiano mai fatto e negli Stati Uniti il traffico ottenuto sta raggiungendo quello dei principali social network.
Solo per fare un esempio i dati sulle ricerche Google della parola Pokèmon dal 2004 ad oggi restituiscono questo risultato:

E se non bastasse ci si è messa anche la borsa che nel giro di quattro sedute ha fatto guadagnare alle azioni Nintendo il 59% in più.
Perciò se in questi giorni vi capiterà di incrociare gruppi di giovanissimi, giovani e meno giovani con lo smartphone in mano alla ricerca di qualcosa. Ecco, sappiate che stanno cercando un pokémon.
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