Via Francigena: da Ivrea a Piverone
La settima tappa è un breve cammino di 17 km verso la pianura. Il direttore camminerà fino a domenica insieme a Martin Stigol
All’ingresso dell’ostello di Ivrea c’è un cartellone molto interessante. Sono annotati giorno per giorno i pellegrini che fanno tappa qui. Un planing con la nazionalità e il sesso diviso per il 2015 e il 2016.
Lo scorso anno in tutto sono passate 433 persone, di cui 188 italiani. Tanti francesi e svizzeri, ma anche australiani, canadesi e statunitensi che in tutto erano 26.
Sono ancora numeri modesti, ma c’è una crescita costante e nel 2016 il numero dei passaggi alla fine di giugno era già maggiore che a luglio dello scorso anno.
La sveglia non è suonata stamattina. Ci hanno pensato un paio di messaggi a svegliarmi. Era Martin che mi annunciava di esser già in stazione alle 5.30 del mattino. Lo aspettavo con il treno delle 7.47 e quindi me la ero presa comoda.
È arrivato all’ostello e dopo una fugace colazione siamo partiti insieme alla volta di Piverone.
Una tappa soft di 17 km. Un vero battesimo per lui che non ha mai fatto un cammino. Per me, invece, è il settimo giorno di viaggio. Il secondo in Piemonte, e si capisce presto come questa regione, per la Francigena, sia proprio una cerniera tra le montagne e la pianura padana.
Il paesaggio è completamente cambiato. Tanti campi e qualche boschetto di pioppi. I km, con la sola eccezione di un breve passaggio al fianco di un laghetto, si snodano tutti su asfalto. La brevità della tappa e il cielo un po’ velato, fanno sentire meno la fatica di un’altra giornata calda.
Martin se l’è cavata benissimo restando di poco indietro solo nella salita finale che conduce a Piverone.
Incontriamo Diego l’ospitalero che sta arrivando ad aprire l’ostello Steiva che in dialetto locale è il manico dell’aratro. Lui è qui da pochi mesi con la sua ragazza. Gestiscono una struttura molto bella di proprietà del comune.
Due piani con trenta posti letto, una cucina grande e salette di vario genere. Servizi igienici perfetti e grande accoglienza. È proprio il sogno dei pellegrini perché si può cucinare e utilizzare gli spazi.
Piverone è un piccolo paese di mille trecento abitanti. Si hanno notizie già dal periodo preistorico. Il suo territorio arriva fino al lago di Viverone ed è proprio sul tracciato della via Francigena.
Percorrendo le strade con qui si ha la sensazione di un vero passaggio di scenari e di caratteristiche del territorio. Piverone rimane leggermente in alto e alle sue spalle ha una collina da cui si domina tutta la vallata sottostante.
Per conoscere un po’ la comunità stasera andremo a una iniziativa sul lago. Ve la racconteremo domani.
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