Via Francigena: da Quart a Chatillon

Il racconto della terza tappa del cammino sulla Via Francigena del direttore Marco Giovannelli

Via Francigena: da Quart a Chatillon

La terza tappa è partita dal castello di Quart per arrivare nel paesino vicino a San Vincent. La sveglia presto alle 6 è ricompensata subito da una colazione fantastica preparata da Elisabetta e Sergio, i padroni di casa del B&B a Quart.

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Loro interpretano in modo davvero notevole questa attività. Sempre sorridenti e pieni di energie ed attenzioni per gli ospiti. Questo lo si nota dalle piccole cose, come ritirare la biancheria lavata, fino ad accompagnarci al castello per esser sicuri che non avremmo perso il sentiero.

La tappa di oggi è stata impegnativa anche partendo da Quart, mi figuro da Aosta. Per arrivare a Chatillon dal piccolo borgo ci sono 22 km di sali scendi continui. Il primo strappo è arrivato subito da casa di Elisabetta e Sergio al castello. Un pezzo corto ma bello ripido.

Il castello di Quart sorge all’imbocco della Valsainte a guardia della via del fondovalle. È stato costruito nel 1185 e dopo esser passato da diverse proprietà nel 1951 è stato acquistato dalla Regione Val d’Aosta. Peccato che oggi sia ridotto in pessime condizioni. C’è molto da fare in termini di valorizzazione di alcuni aspetti legati alla Francigena. Ci sono diverse strutture che potrebbero essere adibite a ostelli e che permetterebbero di accogliere un flusso maggiore di pellegrini.

Nel percorrere la Francigena si passa in diversi piccoli borghi. Alcuni passano quasi inosservati, ma se ci si ferma a leggere si possono scoprire cose curiose. Una di queste riguarda Nus e il castello di Pilato che fu costruito nel XII secolo. Venne chiamato così perché la tradizione racconta che Ponzio Pilato, mentre si recava in esilio in Francia, si fermò proprio nel borgo alle porte di Aosta che allora si chiamava Augusta Praetoria. Sempre nel piccolo paese ne XIII secolo venne costruito un ospizio per i pellegrini di passaggio.

Il sentiero 103, lo stesso che era partito dal Gran San Bernardo, è anche chiamato cammino dei vigneti e la ragione è proprio legata ai tanti passaggi in mezzo ai filari.

Non è sempre così perché ci sono lunghi tratti su asfalto, ma in alcuni punti il paesaggio resta comunque molto suggestivo. Come il tratto finale, dopo Chambave, dove il sentiero corre stretto a mezza costa passando in mezzo a boschi e ad ampie radure con la vista su tutta la vallata.

Oggi non è stato un giorno di incontri. Ho camminato con Patrizia che proseguirà per acume tappe. Ho risentito il maestro Olindo, compagno di viaggio il primo giorno. Lui stasera sarà a Verres, molto stanco e preoccupato, ma fiducioso per le prossime giornate. La Val d’Aosta è bella e sta valorizzando la Francigena, ma ha un’accoglienza ancora limitata e con prezzi un pò cari per i pellegrini. In ogni caso il cammino sta crescendo e lo avverti nei modi in cui si relazionano le persone che si incontrano.

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Pubblicato il 04 Luglio 2016
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