Cosa sappiamo dell’omicidio di Claudio Silvestri

Ora che la salma è stata dissequestrata i familiari potranno dare l’ultimo saluto a Claudio Silvestri, detto “Ozzo”, ucciso nella notte tra giovedì e venerdì nella sua casa di via Vittoria Jerago con Orago.

Cosa sappiamo di questo omicidio efferato che ha sconvolto l’estate in provincia di Varese e di cui non si conosce ancora l’autore? Per il momento i punti fermi sono pochissimi.

Il primo è la modalità con cui è stato ucciso: Claudio è stato strangolato con un pezzo di tessuto avvolto al collo. Il suo corpo è stato trovato semisvestito e la casa (che condivideva con la madre che in quel momento era in vacanza, ndr) messa a soqquadro. Si ritiene che chi lo ha ucciso possa essere una persona da lui conosciuta in quanto non sono stati riscontrati segni di effrazione a porte e finestre.

Altro elemento chiaro agli inquirenti sono le precedenti due rapine (piuttosto recenti) che aveva subito nei pressi del cimitero di Gallarate, luogo di incontri occasionali. In un caso alla vittima era stato sottratto un telefono con il quale, nei giorni successivi, erano stati inviati diversi messaggi a carattere omofobo in alcune chat. Claudio, dunque, non stava attraversando un periodo tranquillo e – forse – era finito in una situazione che gli era sfuggita di mano.

Terzo elemento è il ritrovamento del cadavere da parte del fratello, nella mattina di venerdì. E’ lui a dare l’allarme alle forze dell’ordine ed è già stato interrogato dal sostituto procuratore Nadia Alessandra Calcaterra che conduce le indagini, insieme ai carabinieri della Compagnia di Gallarate e della Scientifica di Varese. L’uomo avrebbe detto di aver sempre avuto buoni rapporti col fratello.

Fino ad ora, comunque, le indagini proseguono contro ignoti e nessuna pista viene scartata dagli inquirenti ancora alla ricerca di elementi che possano meglio indirizzare le ricerche.

Si attendono i risultati dal Ris sui campioni prelevati nell’appartamento e i risultati delle immagini delle videocamere di sorveglianza posizionate poco distanti dalla via in cui abitava Claudio.