“Oplà”, la crescita economica in un fumetto
La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha pubblicato un libretto dedicato al cambiamento nella cultura imprenditoriale

La scelta di una banca di pubblicare un libretto dedicato al tema della crescita, tutto sommato è una cosa che puo’ apparire normale e scontata. Non altrettanto scontata è la forma scelta dai vertici della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, quella del fumetto. “Oplà il saltino per la crescita” (in allegato anche a “Il Sole24ore”), illustrato da Denise Vacirca e scritto a quattro mani da Giuseppe Ossoli e Paolo Lardini, racconta la storia di un imprenditore lombardo e un artigiano brianzolo, icone del capitalismo familiare italiano, nel loro rapporto quotidiano con banche, consulenti vari e parenti candidati alla successione.
Le due storie affrontano il tema del cambiamento e della cultura che caratterizza l’imprenditore nei vari rapporti che si creano nel fare impresa. L’esistenza di un capannone, simbolo della città infinita (la definizione è del sociologo Aldo Bonomi) cresciuta sull’asse pedemontano, non può essere più il metro per misurare il merito del credito e la capacità imprenditoriale, così come il lamento non può essere più l’unica reazione a una situazione difficile da sostenere. All’imprenditore e all’artigiano viene chiesto di cambiare per diventare più consapevoli del loro ruolo sociale, etico ed economico. Quindi devono essere in grado di leggere i bilanci, conoscere gli strumenti finanziari e incentivare l’innovazione a tutti i livelli, soprattutto nei rapporti, interni ed esterni. L’impresa è infatti un luogo vivo e “sensitivo”, fatto di persone e perciò meritevole di cura, attenzione e sostegno. Il cambiamento richiede una nuova visione dove l’individualismo lasci il posto alla condivisione, l’isolamento alla rete, il “faccio da me” al mutualismo.
La banca in questa rivoluzione culturale non può più essere un semplice erogatore di soldi, ma deve definire insieme all’imprenditore le strategie dell’impresa. E a proposito del rapporto tra banche e imprese artigiane, il direttore della Bcc, Luca Barni in un’intervista del 2013 disse: «Oggi i margini di redditività sono minimi per tutti, pertanto è necessario più che mai valorizzare la qualità all’interno di una filiera in cui cliente e banca diventino partner di uno stesso progetto: questa è la sfida principale di questo cambiamento».
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