Dietro i furti nelle scuole c’è sempre la stessa mano

Si tratterebbe del 25enne che era stato denunciato per i furti alle Tommaseo di quest'estate. Ritrovati dalla Polizia, nel palazzo in cui risiede, due pc e una lavatrice sottratti in diversi istituti

Richiedenti asilo protestano a Busto Arsizio

C’è una svolta nelle indagini sulla serie di furti che da questa estate prendono di mira gli istituti scolastici di Busto Arsizio e si scopre che di mezzo c’è anche uno degli autori dei furti nelle scuole Tommaseo avvenuti nei mesi scorsi.

Nei giorni scorsi gli investigatori del Commissariato della Polizia di Stato di via Candiani – da tempo alla ricerca di tracce utili per risalire all’identità degli autori e di elementi di prova per inchiodarli alle loro responsabilità – hanno sviluppato voci circolanti negli ambienti della piccola criminalità hanno ritrovato parte della refurtiva.

In particolare sono stati rinvenuti due di cinque personal computer portatili rubati nella notte tra il 22 e il 23 settembre dalla scuola “Bertacchi” di via Pindemonte e una lavatrice asportata ai primi di luglio dalla scuola materna “Villa Sioli” di via XX settembre.

Uno dei computers e l’elettrodomestico sono stati recuperati nelle parti comuni di un condominio di via Cellini, sempre a Busto Arsizio, mentre il secondo portatile è stato sequestrato in un negozio di usato a Gallarate, dove era stato lasciato in conto vendita la mattina successiva al furto.

Il venditore, regolarmente identificato dai gestori del negozio, corrisponde a E.M., venticinquenne italiano con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio (da ultimo era stato denunciato dal Commissariato per una serie di furti commessi con un complice all’interno dell’istituto “Tommaseo” lo scorso mese di marzo) che guarda caso abita proprio nel condominio di via Cellini nel quale sono stati trovati gli altri oggetti rubati.

D’intesa con la Procura della Repubblica E.M., sospetto autore della serie di furti nelle scuole, è ora indagato per l’ancor più grave reato di ricettazione, in attesa dell’esito delle indagini scientifiche sulle tracce biologiche e dattiloscopiche acquisite dagli uomini del Commissariato durante i sopralluoghi. Sono inoltre in corso accertamenti per individuare e stabilire la provenienza di altri computer venduti da E.M. tramite lo stesso negozio di articoli usati.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Ottobre 2016
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