Cna “padrona di casa” dell’accordo tra artigiani e sindacati
Sono stati firmati nell'auditorium della sede nazionale dell'associazione artigiana gli accordi tra associazioni artigiane di categoria e Cgil, Cisl e Uil. I commenti del presidente varesino Orsi
La storia della contrattazione artigiana “ripassa” dalla CNA: la Confederazione Nazionale dell’Artigianato, che era già protagonista nel lontano 1946 come la prima organizzazione italiana ad aver siglato un accordo con il sindacato, nei giorni scorsi è stata “padrona di casa” della firma del nuovo accordo, il 23 novembre scorso nell’auditorium della sede nazionale CNA, dopo nove mesi di serrate trattative.
A firmare i tre accordi interconfederali – sul modello contrattuale, sulla rappresentanza e sulla detassazione – sono stati i vertici delle organizzazioni maggiormente rappresentative dell’artigianato, insieme a CGIL CISL e UIL.
Una piccola rivoluzione del mondo della rappresentanza: per la prima volta si varano una serie di testi finalizzati a definire nuove regole per i rapporti di lavoro all’interno delle imprese, a contrastare il fenomeno del dumping contrattuale, a riconoscere politicamente la rappresentanza oltre che dell’artigianato, delle piccole imprese.
«Il nuovo modello contrattuale tracciato nell’accordo sottoscritto è frutto di un intenso lavoro che CNA ha condotto con forza e determinazione, e che consentirà di rappresentare al meglio gli artigiani e le piccole imprese – commenta il presidente di CNA Varese Franco Orsi – Rappresenta un passo verso la modernizzazione del sistema produttivo italiano e uno strumento utile per agganciare la ripresa economica».
GLI ACCORDI TRA IMPRESE ARTIGIANE E SINDACATI, NEI PARTICOLARI
I contratti collettivi passeranno dai nove attuali a quattro riferiti alle macro aree manifatturiero, servizi, edilizia e autotrasporto. I livelli di contrattazione rimangono due, inscindibili tra loro: il nazionale che garantisce trattamenti economici e normativi comuni, il territoriale (che potrà essere anche aziendale), che può modificare parzialmente anche quanto previsto a livello nazionale, per rispondere in maniera più efficace alle esigenze di imprese e lavoratori.
Con l’accordo, si rafforza il sistema della bilateralità su materie come quelle degli ammortizzatori sociali, della formazione continua, del welfare e sanità integrativa, della salute e della sicurezza. Per quanto riguarda la rappresentanza, per la prima volta nel comparto sarà sottoscritta un’intesa per misurare la rappresentatività e confermare il peso della rappresentanza ai sindacati di settore. I firmatari si riconoscono reciprocamente, nell’ambito delle imprese del comparto e dei loro lavoratori, come soggetti maggiormente rappresentativi.
L’accordo sulla detassazione è finalizzato a potenziare gli elementi utili a incrementare la produttività, riconoscendo una minore incidenza della tassazione a carico dei lavoratori sulle somme percepite a titolo di premio. Avviata in modo strutturale e con logica innovativa a partire dal 2016, rafforzata dalla Legge di Bilancio 2017, la detassazione si inserisce nella strategia complessiva del Jobs Act.
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