Dopo 25 anni insieme, Andrea e Roberto uniti dalla prima unione civile a Gallarate
Il funzionario ufficiale di stato civile ha celebrato lunedì mattina la prima unione, in una sala gremita di amici e parenti
Festeggeranno tra pochi giorni i ventinque anni insieme e lo faranno, per la prima volta, da coppia riconosciuta dalla Legge e dallo Stato italiano: Andrea e Roberto sono stati uniti dalla prima Unione Civile celebrata a Gallarate, sulla base della nuova normativa che riconosce anche le unioni tra persone omosessuali.
«Il quindici dicembre faremo ventincique anni insieme» spiega Andrea Corradino, emozionato al fianco del compagno Roberto Bertoglio. «Quest’anno per noi era un anno simbolico». Originari rispettivamente di Borgomanero e della Città dei Due Galli, hanno avuto al loro fianco tante persone che hanno condiviso con loro la vita e questo bel momento: si sono stretti nella sala giunta del Comune di Gallarate, quella dove si celebrano anche le nuove cittadinanze e le cerimonie dei matrimoni civili. Di fronte a loro, la funzionaria delegata come Ufficiale di Stato Civile Carolina Panebianco, che ha letto le formule di legge e ha fatto sottoscrivere alla coppia l’atto formale, alla presenza di due testimoni. Insieme alle firme, anche il momento dello scambio degli anelli, accompagnato poi dall’applauso. Tra le curiosità, al termine della cerimonia, anche il saluto di don Alberto Dell’Orto, il parroco del quartiere Sciarè.
Nelle settimane passate non sono mancate polemiche sul rifiuto del sindaco e di altri membri della giunta comunale a celebrare le Unioni Civili. Il sindaco Andrea Cassani era finito anche sulle pagine dei giornali nazionali dopo che aveva annunciato ad un’altra coppia che non avrebbe celebrato l’Unione, seguito a ruota nella presa di posizione da altri esponenti dell’esecutivo cittadino (successivamente è arrivata anche la disponibilità dichiarata di due assessori, Orietta Liccati e Isabella Peroni). In questo caso la prima Unione è stata alla fine formalizzata appunto da un funzionario comunale.
Di certo – però – la polemica non appartiene alla giornata di festa di Andrea e Roberto.
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