Varese 2.0 fa politica, ma ora è anche associazione

Definiti i ruoli direttivi, il gruppo politico diventa un punto di riferimento in città e detta la linea

Varese 2.0

Varese 2.0 diventa un’associazione. Non solo politica, ma anche di società civile. Il gruppo che esprime il vicesindaco Daniele Zanzi e i consiglieri comunali Valerio Crugnola ed Elena Baratelli si è costituita con uno statuto e organi direttivi. E’ una manifestazione di autonomia e continuità nel tempo, la promessa che il movimento dei cittadini che alle scorse elezioni ha conseguito quasi il 4% dei voti e che rappresenta una importante fetta dalla maggioranza, vuole dare continuità al proprio impegno per la città di Varese.

Il documento che hanno redatto è molto denso di contenuto. Si dice che Varese 2.0 vuole rappresentare un elemento attivo nella società, partecipe ma mai demagogico o populista, di impulso per affrontare i problemi ma anche aperto a tutti i cittadini. Si intitola “Varese 2.0 da comitato ad associazione, un nuovo ruolo politico” e ha l’ambizione di traghettare il gruppo verso una terza fase della sua storia. Da comitato di protesta, lista civica, ad associazione per la costruzione del futuro della città, più aperta di un partito, ma altrettanto capace di guardare a una politica nel lungo periodo.

Ma ci sono anche accenni molto forti. Al sindaco Galimberti gli associati dicono che vogliono una “direzione collegiale”, a partire dalla giunta, con processi decisionali condivisi e non ex post. Più assemblee di coalizione, spirito cooperativo e no alle oligarchie. Tuttavia Daniele Zanzi ribadisce che il loro impegno è costruttivo e che le polemiche non fanno parte degli intenti politici di Varese 2.0

Il documento è pungente in questi punti: “Torneremo a sollecitare il sindaco e a censurare i comportamenti pubblici di Stefano Malerba, non conformi al suo ruolo super partes di presidente del consiglio comunale”. Inoltre si parla di sfiducia politica nei confronti “della presidenza e delle altre istanze decisionali della Fondazione Molina”. Varese 2.0 parla anche di punti programmatici non negoziabili: il destino di villa Mylius, il riassetto di Piazza Repubblica il patrimonio storico e l’avvio urgente dell’area omogenea.

Tornando all’associazione, i ruoli sono stati presentati oggi: è stato nominato con assemblea il comitato direttivo. Il presidente è Angelo Del Corso, Daniela Pontecorvo vicepresidente, Massimiliano Condello segretario, Eliana Mason tesoriere, Marina Malinverni consigliere.

IL DOCUMENTO COMPLETO

Dopo il successo elettorale e un triennio d’intensa attività pubblica, il Comitato Civico Varese 2.0 si adegua ai nuovi compiti amministrativi, che implicano una responsabilità di governo senza perdere l’originaria funzione di presidio, di critica, di proposte alternative e di stimolo. Siamo consapevoli di essere un segmento importante, vivo e autorevole della coalizione raccoltasi attorno alla candidatura di Davide Galimberti.

Il nostro lavoro di governo entro la coalizione è appena iniziato, con molte difficoltà oggettive (anzitutto quelle finanziarie), pesantissime eredità di un passato che stenta a passare e qualche impaccio di natura politica, ma anche un sostanziale avvio di idee e scelte innovative.

Di certo non siamo né saremo una forza periferica e di complemento. Cercheremo di dare un impulso positivo all’azione di governo della città, nella consapevolezza dei problemi reali che la affliggono e della difficoltà di affrontarli senza sentirsi
inseguiti dal consenso ad ogni costo e dal fattore tempo. Chiediamo ai nostri concittadini di riservare a Varese 2.0 attenzione e fiducia, di aiutarci, di segnalare ciò che non va con franchezza ma senza cadute demagogiche o qualunquistiche. Non solo chi governa e fa politica attiva, ma anche i cittadini che assistono da lontano e con scetticismo devono cambiare postura e abito mentale; in caso contrario, annegheremo nel distacco tra politica e vita sociale. L’indifferenza passiva non può affrontare l’innegabile ma ancora reversibile processo di declino della città.

Senza di noi la coalizione non avrebbe avuto una reale componente civica. La coalizione non può fare a meno di noi. Vi è l’obbligo di una lealtà reciproca entro le sue componenti, e tra queste e il sindaco.
Vogliamo essere all’altezza dell’impegno preso per governare in modo innovativo e del mandato ricevuto dai cittadini, senza però negare, ledere o contraddire le nostre caratteristiche e le nostre finalità. Non ci presteremo ad attacchi pretestuosi o inopportuni per sede e modalità al Sindaco, alla Giunta e alla coalizione. Intendiamo assolutamente mantenere, difendere e far valere la nostra identità peculiare, il nostro stile di lavoro, la nostra autonomia di giudizio e indipendenza d’azione.

Quando non concorderemo o non saremo pienamente soddisfatti nelle nostre aspettative di rinnovamento nell’agire politico, lo diremo con trasparenza e fermezza. Non taceremo i nostri motivi di dissenso e ci batteremo per farci ascoltare. Se necessario, non ci asterremo dal criticare l’operato del sindaco e della giunta. Torneremo a sollecitare il sindaco a censurare i comportamenti pubblici di Stefano Malerba, non conformi al suo ruolo super partes di Presidente del Consiglio Comunale, e ad assumere una posizione netta e chiara di sfiducia politica nei confronti della Presidenza e delle altre istanze decisionali nella Fondazione Molina e a pretendere con autorevolezza e con forza dei chiarimenti circa il loro operato. Ci batteremo per fare valere tutti i nostri punti programmatici non negoziabili, tra i quali: il destino di Villa Mylius; il riassetto di Piazza Repubblica; il recupero. la riabilitazione e l’estensione del patrimonio storico, artistico, museale e culturale della città; l’avvio urgente dell’area omogenea.

Il civismo che vogliamo interpretare non è politico né antipolitico, semmai impolitico e, come è ormai comune dire, «trasversale». Forse non riusciremo ad aprire spazi di luce nella vita cittadina; ma certo non vogliamo né ombre né opacità. Dal Sindaco esigiamo una direzione collegiale a partire dalla giunta, processi decisionali condivisi in partenza e non ex post, più assemblee di coalizione per la discussione preliminare dei problemi. In via generale, vogliamo porre al bando un agire politico fatto di oligarchie decisionali, di accordi non trasparenti, di mediazioni e patteggiamenti non chiari, di schieramenti pregiudiziali, di mentalità e pratiche dettate dalla logica della politica pura, spesso ammantata di retorica, che avversiamo perché a noi estranea fin dalle origini. Per agire bene per la città occorre saper mettere da parte ambizioni di carriera, risentimenti personali, la smania di mettersi in vista, corrive obbedienze a poteri esterni, vedute di corto raggio,ricatti, insinuazioni, dicerie, pressioni indebite e soprattutto polemiche gratuite, bassezze e imboscate dettate dalla volontà di consumare rivincite politiche.

Chiediamo ai Consiglieri responsabili dell’opposizione uno spirito più cooperativo nella ricerca di buone scelte per il rilancio
della città.
Desideriamo incarnare un mutamento di stile nell’agire politico: franchezza; capacità di argomentare; studio dei problemi;
sobrietà; misura; rispetto dell’istituzione comunale. A noi preme additare e far valere il primato delle buone pratiche, di uno stile alieno da retorica, concreto, asciutto e creativo nelle scelte di indirizzo, di un agire rigoroso e non vincolato ad appartenenze.
La fattività e la trasparenza devono prevalere sulle ideologie e sulle dinamiche proprie di abitudini politiche che hanno fatto il suo tempo, che hanno mostrano la propria inadeguatezza e che i cittadini ormai rifiutano. Siamo nati come presidio
territoriale, come garanzia di legalità e di correttezza, come promotori di una democrazia più partecipata, informata e consapevole, come laboratorio di idee e di progetti. Tali vogliamo restare. Potremo mancare questi ambiziosi obiettivi, anche per nostri errori, ma non ci asterremo dal volerci provare.

Le strategie adottate

Questa transizione senza discontinuità, ma con importanti variazioni, si concretizza da oggi nel passaggio da movimento non precisamente strutturato, imperniato su personalità trainanti ma senza un impianto organizzativo definito, a una vera e
propria associazione politica e culturale, regolarmente costituita. Abbiamo trascorso questi mesi lavorando molto e in silenzio per dare forma e consistenza a questo passaggio.
Vogliamo essere una forza civica reale, duratura, non costituita a fini elettorali per poi lentamente disgregarsi, ma elastica quanto serve per adeguarsi al corso delle cose. La nostra speranza e la nostra ambizione è di riuscire ad essere un movimento
radicato, che opera stabilmente sul territorio a partire da una condivisione di valori civili, intenti, progetti e iniziative.

L’associazione si è dotata di un proprio statuto che disciplina le attività interne, le iniziative esterne e l’operato istituzionale dei suoi rappresentanti nella giunta, nel Consiglio Comunale, nelle commissioni, nella Conferenza dei capigruppo e negli
incontri di coalizione.

Di conseguenza, è stato nominato assemblearmente il Comitato Direttivo, costituito da Angelo Del Corso (presidente), Daniela Pontecorvo (vicepresidente), Massimiliano Condello (segretario), Eliana Mason (tesoriere) e Marina Malinverni (consigliere). Si è opportunamente ritenuto di distinguere la funzione direttiva da quella rappresentativa di tipo istituzionale:
proprio questa distinzione consente di coordinare i due ruoli senza sovrapporre incarichi e competenze. Questa scelta intende inoltre facilitare una maggiore partecipazione alla vita dell’associazione, che resta imperniata e fondata sull’Assemblea dei Soci.
Di qui discende il prossimo impegno da qui a marzo: consolidare l’Associazione investendo tutte le risorse interne stabilizzate; avviare un percorso di reclutamento ampio, aperto e inclusivo; avviare le attività nella nuova configurazione; facilitare
il coordinamento tra chi si occupa della comunicazione e i soci che sono attivi nei vari social network nei temi di politica locale.

Nelle prossime settimane intraprenderemo una vera e propria campagna associativa, con adesioni non preclusive rispetto ad altre adesioni partitiche o associative, ferma restando l’indipendenza e l’autonomia. L’adesione avrà un costo annuo di 50 euro, poco più di quattro al mese, e servirà a finanziare le attività associative: dalla fine del 2017 sarà data annualmente pubblica rendicontazione delle entrate e delle uscite.

Accanto all’Assemblea dei Soci, come strumento intermedio tra l’azione associativa, quella amministrativa e quella di coordinamento e circolazione di idee, sono stati istituiti nove gruppi di lavoro, aperti al concorso di tutti gli apporti, anche
senza obblighi di adesione formale. Tali gruppi sono modellati, grosso modo, sulle Commissioni Consiliari, anche accorpate, e faranno riferimento, per lo scambio di informazioni reciproche e il coordinamento dei lavori, sia all’Assemblea che al
Comitato Direttivo, aperto in questo caso alla presenza del vicesindaco, Daniele Zanzi, e dei due consiglieri, Elena Baratelli e Valerio Crugnola. I gruppi di lavoro mirano a valorizzazione le risorse cognitive, la partecipazione attiva, le capacità di
analisi e di proposta in riferimento all’attività della Giunta e del Consiglio Comunale. Lo scambio e l’intersezione di informazioni, conoscenze, competenze ed energie sono parte costitutiva del nostro progetto civico.

Abbiamo altresì deciso di potenziare le nostre capacità di comunicazione diretta con l’opinione pubblica. Per aumentare l’efficacia della nostra comunicazione e renderla più chiara e penetrante, abbiamo definito otto linee d’azione: la convocazione
mensile dell’Assemblea dei Soci; un nuovo sito ( www.varese2punto0.org ); una nuova pagina Facebook, denominata Varese2.0 ed eventuali altri accessi ai social networks; l’inoltro a un indirizzario selezionato di ogni informazione utile a
conoscere l’attività della Giunta, del Consiglio e dell’Associazione; l’apertura di canali di interlocuzione con i quartieri, il mondo delle associazioni, i portatori di competenze specifiche, gli studenti dell’Insubria e delle scuole superiori; la convocazione ogni due mesi di un’assemblea pubblica aperta a tutti; l’istituzione di incontri periodici con la stampa locale; l’istituzione, a intervalli regolari (il secondo e il quarto mercoledì di ogni mese) di incontri tra i cittadini e i nostri consiglieri comunali, a turno, presso la Sala Montoli in Palazzo Estense, per scambiare di persona conoscenze, chiarire chi siamo, ascoltare critiche, istanze e proposte, e spiegare in modo diretto il senso delle nostre scelte e dei nostri atti pubblici.
Vi verrà mandata in e-mail copia del nostro statuto. È in fase di elaborazione un documento programmatico che aggiorna e sostituisce i documenti precedenti elaborati nell’ormai lontana primavera 2015.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 07 Novembre 2016
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