I numeri di Lipu: 1.000 volontari per curare più di 23.000 animali

I numeri del bilancio sociale dell'associazione. A Varese 19 volontari che hanno dedicato circa 2330 ore di lavoro alla natura

Avarie

Sono stati presentati a Milano i dati nazionali di Lipu: oltre 1.000 volontari, 30mila bambini e ragazzi nelle attività di educazione ambientale, 23mila animali curati nei centri di recupero, 4.600 ettari di natura protetta, 170mila visitatori passati nelle 25 oasi e riserve gestite dalla Lipu.

220mila ore prestate nel 2015 da oltre 1.000 volontari, cui si aggiungono quasi 100mila ore fornite dal lavoro dello staff. 30mila bambini e ragazzi coinvolti nelle attività di educazione ambientale, 23mila animali curati nei centri di recupero e dalle delegazioni, 4.600 ettari di natura protetta, e 170mila visitatori passati nelle 25 oasi e riserve gestite dalla Lipu.

I NUMERI DI VARESE – Nel contesto nazionale, anche Varese ha svolto la sua parte all’interno della Riserva Oasi Lipu Palude Brabbia. Questi i dati relativi al volontariato (dati riferiti al 2015): 587 ore di vigilanza; 65 ore dedicate all’attività di inanellamento a scopo scientifico; 93 censimenti ornitologici effettuati; 452 ore dedicate alla realizzazione di eventi, corsi e attività formative; 717 ore per i lavori di manutenzione nella riserva. Il tutto grazie al supporto di 19 volontari che costantemente si sono rimboccati le maniche dedicando circa 2330 ore di lavoro alla natura.

LIPU NAZIONALE – Sono solo alcuni dei numeri contenuti nel primo Bilancio sociale che la Lipu, per la prima volta nella sua lunga storia, iniziata 51 anni fa, ha presentato ieri pomeriggio a Milano. Un lungo e paziente lavoro di raccolta dati, durato un anno, che ci racconta, con infografiche, tabelle e diagrammi il lavoro che oltre 1.000 volontari (affiancati da decine di operatori di staff) hanno prestato gratuitamente, l’anno scorso, per proteggere la natura, curare gli animali nei centri recupero, combattere il bracconaggio, difendere gli habitat naturali dal cemento e dalla distruzione nelle oasi e nei preziosi serbatoi di biodiversità della rete Natura 2000, divulgare la conoscenza e la vita in armonia con la natura.

Per difendere la biodiversità, in particolare il territorio dall’illegalità e da politiche ambientali inadeguate, la Lipu ha svolto l’anno scorso 20 progetti di conservazione, difeso 5milaspecie animali e vegetali, monitorato 99 siti di rete Natura 2000 e ospitato 170mila visitatori nelle proprie oasi e riserve. Per la sola gestione di queste ultime sono state oltre 36milale ore dedicate dai volontari mentre quasi 9mila quelle prestate per la tutela dei siti di rete Natura 2000, dove l’Unione europea tutela le più preziose specie animali e vegetali del continente.

Non poteva mancare la protezione degli uccelli tra le tante attività svolte dalla Lipu: lo studio dei rapaci migratori nel canale di Sicilia e dei rapaci nidificanti come grillaio, falco cuculo e aquila di bonelli; lo studio delle specie comuni (progetto Mito 2000) e il progetto Life+ in Sardegna per sensibilizzare la popolazione al grave fenomeno del bracconaggio; e poi le grandi campagne a difesa delle direttive europee o contro l’uso dei richiami vivi, la tutela a livello normativo delle specie, l’enorme lavoro del recupero della fauna ferita o in difficoltà. Nel complesso 125mila ore prestate da 358 volontari alla protezione degli uccelli, di cui 86mila riservate alla riabilitazione e alla cura di 23mila uccelli, mentre le ore dedicate all’antibracconaggio sono state 7.900, e al monitoraggio degli uccelli oltre 25mila.

Una grande area di risultati è quella relativa alla promozione della cultura ecologica, un tema portante della mission della Lipu e della quale oggi si avverte una grande necessità: le profonde trasformazioni antropologiche, il fenomeno dell’urbanizzazione di oltre metà della popolazione mondiale e la perdita di principi e significati esistenziali possono essere attenuate da una corretta educazione al vivere la natura e godere delle sue bellezze.
60mila le persone coinvolte in queste preziose attività di educazione e cultura ecologica, oltre30mila alunni impegnati in attività educative, quasi 20mila partecipanti alle attività di educazione non formale svolte in natura, e 100 eventi culturali in oasi, riserve e centri recupero. Spiccano in quest’area il progetto di formazione dei giovani Natural Leaders e quello Mettiamo le ali alla speranza, effettuato con i bambini del quartiere Tamburi di Taranto, nei pressi dell’Ilva.

Per sfogliare o scaricare il bilancio: www.lipu.it/bilancio

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Pubblicato il 06 Dicembre 2016
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