Moretti: “Pressione e palle perse hanno segnato il match”
L'allenatore spiega: "Siamo mancati proprio negli aspetti su cui ci eravamo preparati in settimana". Pagelle: Johnson segna, Anosike galleggia, Pelle ed Eyenga disastrosi
Palle perse e mancanze proprio negli aspetti del gioco che, a suo dire, erano stati preparati con maggiore attenzione nei giorni precedenti alla partita. Queste le chiavi di lettura che Paolo Moretti dà alla sconfitta patita a Trento dalla Openjobmetis, non rinunciando a esprimere un po’ di disappunto – non decisivo, comunque, ai fini del risultato – sulla direzione arbitrale.
«Undici è il numero di palle perse nel primo quarto, ventitré quelle a fine partita: un dato che si spiega con la difficoltà di gestire la pressione fisica e tecnica che Trento ci ha messo addosso, una difficoltà che ha dato l’imprinting al match. Noi non siamo stati capaci di adeguarci al metro arbitrale e siamo anche caduti nelle provocazioni come nel caso del secondo fallo intenzionale di Eyenga, una clamorosa svista dell’arbitro che non ha visto una spinta intenzionale di Hogue ai suoi danni. Non vedere questa cosa, dopo che c’erano già stati attriti tra i giocatori, è un errore grave da parte degli arbitri».
Moretti prosegue poi nella disamina tecnica: «Quando si tira così tante poche volte rispetto agli avversari non bastano nemmeno le percentuali migliori: non siamo riusciti a gestire la pressione e le palle perse hanno dato il la al grande break del secondo quarto che non siamo riusciti a colmare. A quel punto sarebbe servito un black out di Trento o un grande parziale nostro che però non è arrivato. In attacco continuiamo a fare fatica e queste difficoltà si sono tramutate in tante palle perse e canestri facili che hanno dato fiducia ai nostri avversari».
Infine il passaggio forse più delicato: «Vorrei sottolineare che in questo tipo di partite, al di là della sconfitta che è grave, è la prestazione che non va bene. Sapevamo e abbiamo lavorato in settimana per limitare i rimbalzi offensivi e la pressione di Trento: erano le chiavi per essere competitivi qui e invece siamo stati carenti proprio su questi aspetti del gioco: volevamo e dovevamo essere pronti e non siamo riusciti a mettere in campo queste due cose».
foto di G. AntonelloP A G E L L E
JOHNSON 6,5 – Ci mette un po’ di tempo ad accendersi, tempo trascorso forse a capire dove e come mettersi in campo. Poi, al tiro da fuori, è una sentenza: 6/10 complessivo (ma era partito con 0/2) e 20 punti segnati con relativa facilità, segno che la mano è davvero buona. Tutt’altro discorso la difesa, dove cerca di combinare qualcosa ma viene saltato troppo spesso dai trentini: qui c’è da migliorare.
ANOSIKE 6 – Tabellino clamoroso, impatto sulla partita non altrettanto buono. Però è l’unico ad avere un po’ di continuità offensiva dopo il primo intervallo, quando i compagni nemmeno arrivano a tirare. Vive di assistenze altrui, chiude con 27 di valutazione e – dato interessante – solo -1 nel “plus/minus”: con lui in campo, quindi, Varese non soffre in modo così netto. Anche se i “partitoni” sono un’altra cosa.
MAYNOR 5 – Mezza partita trascorsa solo a innescare i compagni (10 assist complessivi), ma le palle perse in serie ne affossano la serata così come una percentuale dall’arco davvero cattiva (1/7). Peccato, perché certi sprazzi sono da “vero Eric”, però la difesa di Trento lo mette alle corde troppo spesso sul piano fisico.
AVRAMOVIC 5 – Qualcosina, ma anche forzature, scelte sbagliate e – anche lui – palle perse. Non la sua serata, e c’è il rischio che si possa appiattire sulle posizioni dei compagni. Sarebbe un peccato, perché ha le gambe buone e la grinta giusta.
PELLE 4,5 – Il manuale di quello che non si deve fare: nel mucchio trova anche lampi positivi, ma è il colpevole del canestro più assurdo tra quelli subiti (rimessa da fondo campo a Forray e facile cesto da un metro) come del blocco irregolare in attacco in una delle poche occasioni che ha Varese per portarsi a -6.
BULLERI – CAVALIERO SV – Pochi istanti sul parquet, capitano con il minutaggio azzerato da Johnson e, in parte, Avramovic.
KANGUR 5 – Inizia lancia in resta ma, a livello di canestri, si ferma lì. Trova, in verità alcuni assist al bacio e prova almeno ad abbassare le gambe in difesa ma i risultati non arrivano. Non crolla ma non lascia il segno.
EYENGA 4 – Non scendiamo sotto il 4 perché voti più bassi li riserviamo a casi eccezionali, ma il concetto è che il congolese sarebbe tranquillamente da 2 in pagella, e pure in condotta visto che finisce espulso e che probabilmente sarà squalificato. Prendiamo per buona la difesa di Moretti nella spiegazione dell’ultimo antisportivo, ma porre sulla bilancia la sua partita e quella del dirimpettaio Lighty equivale a mettere Chris alla berlina. Disastroso.
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