La battaglia contro bullismo e cyberbullismo parte da scuola

In occasione della Giornata della sicurezza in internet, il Ministero ha promosso un'iniziativa di sensibilizzazione nelle scuole. Il rapporto tra i giovani e la rete è spesso problematico

Da quattordici anni lo slogan “Be the change: unite for a better internet” invita a riflettere sull’uso consapevole della rete.

Da questa giornata mondiale, che ha visto crescere nel mondo l’adesione all’iniziativa promossa e istituita dalla Commissione europea, in Italia è nata la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola dal titolo “Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”. L’iniziativa verrà ufficialmente promossa dall’importante palcoscenico del Festival di Sanremo per volontà del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Promotore della campagna di sensibilizzazione è il Ministero dell’Istruzione a cui hanno prestato supporto e aiuto decine di associazioni: dal Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, alla Polizia di Stato, Raffaela Milano, all’associazione Save The Children, a SOS Il Telefono Azzurro Onlus.

La necessità di un intervento vasto e corale poggia anche sui risultati di un’indagine relativa alla vita sui social di ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni condotta da Skuola.net e dall’Università degli Studi di Firenze. L’indagine mette in luce le numerose criticità di un rapporto spesso superficiale da parte dei ragazzi. Il 40% degli intervistati dichiara di trascorrere on line più di 5 ore al giorno. Whatsapp si conferma il gigante degli scambi social fra gli adolescenti (80,7%), seguito da Facebook (76,8%) e Instagram (62,1%). Il 14% degli intervistati dichiara di non controllare mai se una notizia sia vera o falsa, un comportamento che rende le ragazze e i ragazzi “facilmente preda di titoli sensazionalistici e ‘bufale’ che possono fomentare reazioni poco ragionate e forse guidate da sentimenti di rabbia e di odio”.
Tre intervistati su 10 (il 29%) hanno messo un “like” ad un post che insultava o criticava aspramente un loro coetaneo; mentre 1 su 10 ha commentato con insulti o criticato “aspramente” un coetaneo sui social network. E se gli insulti sono rivolti a personaggi famosi? L’11% dei giovani li approva in virtù di una più generale “libertà di esprimere ciò che si pensa”. Il 13% ammette di aver insultato un personaggio famoso on line.

Telefono Azzurro in occasione della Prima Giornata contro il bullismo ha chiuso la campagna VIP  #Non stiamo zitti, che ha visto protagonisti Francesco Totti, Alvaro Soler, Alex Zanardi, Amadeus, Alvin, Enrico Lucci, Dolcenera, Arisa, Juliana Moreira, Anna Safroncik, Luca Marin, Elisabetta Gregoraci, Edoardo Stoppa, Edoardo Mecca, Leonardo Fiaschi, Lorenzo Baldassarri e Simone Origone

A Milano, la Giornata è stata celebrata con un convegno dal titolo “Felici di Navigare” a cui ha preso parte l’assessore Francesca Brianza: «L’incontro di oggi rappresenta un momento importante di dibattito su un fenomeno, quello del cyberbullismo, che sta assumendo proporzioni notevoli e un’occasione per confrontarci con i rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’ordine degli avvocati e dei media, per capire cosa è possibile ancora fare nel contrasto di questo fenomeno che, una volta sfociato in rete, non ha più confini di tempo e di spazio e diventa ancor più difficile da arginare».

In consiglio regionale è stata approvata all’unanimità una legge che permette di avere uno strumento efficace, che opera a 360 gradi e che dà la possibilità di intervenire nelle scuole e nelle famiglie attraverso una serie di attività educative; uno strumento che fornisce sostegno alle vittime ma che prevede anche un percorso rivolto ai cosiddetti ‘bulli’ per intervenire puntualmente su tutte le manifestazioni di disagio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Febbraio 2017
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