Il Comune restaurerà la tomba di Vittorio Sereni

Le opere costeranno 31 mila euro e serviranno per rendere omaggio ad uno dei grandi della letteratura italiana. Continuano i lavori a palazzo Verbania

La tomba di Vittorio Sereni

Il Comune di Luino sta rendendo omaggio ai suoi poeti e scrittori più cari ai quali verrà dedicato un edificio storico, Palazzo Verbania, dove in questi giorni sono al lavoro restauratori provenienti dalla provincia di Pavia: dai ponteggi, pennellata dopo pennellata le mani di artigiani del bello stanno portando a nuovo i fregi delle facciate e lo stanno facendo da mesi: hanno cominciato a settembre.

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Si vede il colore della rinnovata struttura destinata ad accogliere gli archivi di Piero Chiara e Vittorio Sereni, oggi custoditi a villa Hussy; e di quest’ultimo autore, in particolare, la palazzina liberty ora sede della biblioteca civica nei piani superiori detiene un voluminoso corpo di testimonianze letterarie, manoscritti, lettere e dattiloscritti racchiusi in diversi armadi blindati.

I restauri a Palazzo Verbania

Ma questi non sono gli unici luoghi della cultura luinese destinati ad una nuova vita perché al centro del cimitero di Luino c’è un’elegante costruzione di colore giallo: è la tomba di famiglia di Vittorio Sereni, anch’essa nei propositi dell’amministrazione per una ristrutturazione.

Non è, in realtà, una scelta di questa maggioranza, bensì delle precedenti, di quando il sindaco era Gianercole Mentasti: si tratta di una convenzione sottoscritta con gli eredi della famiglia Sereni che dispone lavori di ordinaria e straordinaria amministrazione a carico del Comune.

Della questione se ne è palato durante l’ultima riunione della Commissione territorio in cui si è fatto il punto sui lavori pubblici da qui ai prossimi tre anni (non ancora approvati: lo farà il consiglio comunale di questa sera). Tra le pieghe dei provvedimenti si leggono proprio quei 31 mila euro, fra i “lavori in economia inferiori ai 100 mila euro”, destinati al restauro della cappella Sereni.

Una cifra che ha suscitato qualche storta di naso fra i banchi della minoranza e a cui ha risposto il sindaco ricollegandosi proprio a Palazzo Verbania: «Se lo rimettiamo a nuovo è anche grazie al nome di Chiara e Sereni, quindi intervenire sulla tomba di questo grande scrittore ci sta», ha detto Andrea Pellicini ricordando di dover dare seguito alla convenzione a suo tempo sottoscritta.

Se è vero che esistono affezionati lettori che fanno veri e propri pellegrinaggi sul lago per respirare l’aria descritta nei romanzi di Piero Chiara – fonte: libreria Cerutti e Pozzi – non è da escludersi che il vicino taglio del nastro del Verbania riaccenderà la passione per i luoghi del cuore che attengono alla vita – e alla morte – di questi due giganti della letteratura italiana.

La tomba di Vittorio Sereni

Oggi portare un fiore a Sereni vuol dire immergersi in una costruzione dove il tempo ha lasciato ampi segni alle pareti, fra superfici scrostate e qualche problema di umidità. Segni che però trovano casa in un’elegante costruzione poggiata su marmi, graniti e ferro battuto.

Gusto e suggestioni di altri tempi, anche per i momenti dell’addio, come ricorda una poesia di Sereni impressa nella facciata posteriore dell’edificio: “Voi morti non ci date mai quiete/e forse è vostro/il gemito che va tra le foglie/nell’ora che s’annuvola il Signore”.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 31 Marzo 2017
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