C’è una proposta per salvare la clinica La Quiete

L'imprenditore tessile Marcora, la Fondazione Borghi e il gruppo Finister hanno presentato un'offerta per continuare la tradizione storica della casa di cura varesina

lavoratori della quiete

Una proposta concreta è stata depositata per salvare la clinica varesina La Quiete. L’annuncio è stato dato dai delegati sindacali ai lavoratori che si trovano in occupazione permanente dal gennaio scorso. « Non è il momento di gioire e stappare bottiglie. C’è ancora molto da chiarire e da capire, ma è un inizio».

L’imprenditore tessile Marcora della BTM di Besnate ha presentato un’offerta (si parla di circa 4 milioni di euro) per rilevare l’intera proprietà. La sua intenzione, però, è quella di mantenere la vocazione socio sanitaria che verrebbe gestita da due soggetti privati già attivi sul territorio in regime di convenzione con il sistema sanitario regionale. Si tratta della Fondazione Borghi di Brebbia che si occuperebbe della parte sanitaria, e del gruppo Finisterre di Portovaltravaglia specializzato in campo socio- assistenziale.

Entrambi gli operatori si sono detti disposti a trasferire alla Quiete 15  letti ciascuno dei propri posti accreditati ( non acquistando le concessioni dell’attuale gestore Sant’Alessandro).

Un investimento notevole che permetterebbe alla casa di cura di mantenere i suoi standard di lavoro. A questi si aggiungerebbero altre 15 posti di solvenza per proseguire l’attività in libera professione che è la vocazione storica della clinica. 

Come e se l’operazione andrà in porto e cosa comporterà per i lavori è ancora tutto da chiarire: « Abbiamo provato a contattare il curatore fallimentare ma non ci siamo riusciti – hanno spiegato i delegati sindacali, tra cui Giancarlo Ardizzoia e Cinzia Bianchi della Funzione pubblica Cgil – Per cui siamo in attesa degli eventi. Speriamo arrivino risposte velocemente. A fine mese scadono i contratti a tempo determinato e vorremmo avere notizie per quella data. Ma, al momento, non sappiamo come evolverà la questione». 

lavoratori della quiete

Il punto delicato sono i creditori: sarà sufficiente l’offerta presentata? Solo una volta definita la questione del fallimento si potrà cominciare a parlare di progetti e sviluppi e, quindi, di lavoro e occupazione. Da parte loro, i potenziali acquirenti chiedono che la proprietà immobiliare sia libera da vincoli e che Regione e ATS Insubria garantiscano l’accreditamento per svolgere l’attività in convenzione. 

In attesa degli eventi,  Emanuele Monti consigliere regionale della Lega Nord, ha assicurato che l’attenzione da parte del mondo della politica rimarrà alto: « Qui si è svolta una riunione della commissione sanità. È stata la prima volta in un contesto privato. È il segnale che Regione Lombardia garantirà tutto il suo supporto perché la storia di questa clinica possa proseguire».

Diritti, stipendi, occupazione: i problemi sul tappeto rimangono. Ma, dal gennaio scorso, è la prima volta che si è davanti a una prospettiva seria.

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Pubblicato il 12 Aprile 2017
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