Nuovo arresto per l’omicidio di Matteo Mendola e spunta la pista della droga
Si allarga l'inchiesta sull'omicidio di Pombia. Oltre ad Antonio Lembo è finito in manette un suo amico di 39 anni, anch'egli di Monte San Savino in provincia di Arezzo
C’è un nuovo arresto e un nuovo movente per la morte di Matteo Mendola, il 33 enne di Busto Arsizio ucciso nei boschi di Pombia. Si tratta di A.M., 39enne di Arezzo e concittadino di Antonio Lembo, considerato fino a ieri l’unico responsabile dell’omicidio del bustocco il cui corpo è stato ritrovato lo scorso 7 aprile all’interno di un capannone abbandonato.
Secondo gli investigatori quest’ultimo avrebbe preso parte all’omicidio. Si fa largo, oltre alla pista della spartizione del bottino di un furto, anche l’ipotesi che Mendola, Lembo e A.M. fossero inseriti in un traffico di stupefacenti.
La Procura della Repubblica di Novara e in particolare il sostituto procuratore Giovanni Caspani (al centro nella foto), sta lavorando all’ipotesi che Mendola potesse avere un conto in sospeso con i due o con qualcuno che li avrebbe incaricati di ucciderlo.
Le indagini dei carabinieri proseguono per risalire ad eventuali mandanti di questo omicidio mentre A.M. sarebbe ora nel carcere di Arezzo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Quale sia stato il suo ruolo e se vi siano altre persone coinvolte, per il momento, non è ancora chiaro. Quello che emerge, però, è ciò che era stato escluso in un primo momento e cioè che Mendola non fosse solo un semplice ladro d’appartamento.
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