Un parco dedicato a Sergio Ramelli a Busto Arsizio. L’idea di Fratelli d’Italia approderà in consiglio
I consiglieri comunali del partito di maggioranza hanno proposto di dedicare il futuro parco del Roccolo al militante del Fronte della Gioventù ucciso da estremisti di sinistra. Il comitato Antifascista: "Prima parlateci dei naziskin a Comunità Giovanile"
Ancora non sono iniziati i lavori e già impazza a Busto Arsizio la polemica per la proposta di Fratelli d’Italia di intitolare il (futuro) parco del Roccolo a Sergio Ramelli, il militante del Fronte della Gioventù ucciso a Milano da un gruppo terroristico legato ad Avanguardia Operaia nel 1975 a colpi di chiave inglese.
La proposta dei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia è stata depositata nei giorni scorsi e si inserisce nel solco di quella già approvata lo scorso anno relativa all’intitolazione del parco di via Ugo Foscolo a Norma Cossetto, vittima delle milizie partigiane di Tito durante la Seconda Guerra Mondiale.
I consiglieri di Fdi, per motivare la proposta, fanno riferimento alle parole del presidente del Senato Ignazio La Russa che aveva definito le morti di Ramelli e di Fausto e Iaio (frequentatori del centro sociale Leoncavallo uccisi dal terrorismo di destra nel 1978) figlie della violenza ideologica degli anni di piombo.
La prima reazione arriva dal Comitato Antifascista di Busto Arsizio che, in una nota, critica la proposta e ricorda una iniziativa passata sotto silenzio nei giorni scorsi a Comunità Giovanile dove si sono esibite alcune band della galassia di Legione Skinheads:«Mentre attendiamo risposte dalle istituzioni tutte, di governo cittadino, di opposizione e dalle associazioni interessate e coinvolte, a seguito del nostro comunicato stampa a proposito dell’iniziativa svoltasi in Comunità Giovanile a Busto Arsizio il 21 settembre e che ha visto ospitati gruppi musicali ispirati da nazismo e fascismo, apprendiamo della richiesta di Fratelli d’Italia (pure essa silente sull’iniziativa in Comunità Giovanile di Legione Skinheads) portata in consiglio comunale per l’intitolazione di una Via cittadina a Sergio Ramelli. Riteniamo che ricostruirsi una “verginità” attraverso i morti e riferendosi ad anni di “tensione e piombo” da parte di un partito che conserva la fiamma missina nel simbolo e prosegue a non fare i conti col proprio passato, ma anzi continua a riproporcelo in altra versione ed usare fatti tragici del passato per legittimarsi nel presente e prospettare un futuro a “loro” misura, sia una operazione dannosa per la democrazia e la repubblica da cui arriviamo, che va difesa e resa presente e viva e che condanna ogni forma di violenza. Chiediamo quindi che non si assecondino “scorciatoie” che tagliano fuori la Storia, e aprono strade dalla destinazione incerta, quando non pericolosa. Auspichiamo che almeno questo appello rivolto a chi può per cuore e mandato porre un freno a questa deriva, non cada nel vuoto. Non bastano le parole di rito alle “feste comandate”, perché proseguire nel silenzio evoca le parole del poeta…”anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”».
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