Le regole di Ivan Basso: “Impariamo a muoverci in bici nel modo corretto”

Prima firma per la campagna del Comune per la sicurezza dei ciclisti, che coinvolge il campione di ciclismo. Puntando sull'educazione di chi pedala

gallarate generico

«La scuola guida educa gli automobilisti, noi dobbiamo educare i ciclisti». E invitare tutti i cittadini a percorrere la città in bicicletta. Sono un po’ i due pilastri su cui poggia la campagna di sensibilizzazione che il Comune di Gallarate ha studiato insieme all’ex campione di ciclismo, gloria locale Ivan Basso.

La campagna era stata annunciata più volte dallo scorso anno dall’amministrazione, specie nei giorni in cui si registravano incidenti gravi tra le persone che si spostano in bici (numerosi i morti e i feriti gravi nell’ultimo anno). Nei mesi scorsi si è molto discusso sulla sicurezza stradale e sulle ciclabili, dopo i gravissimi incidenti avvenuti in particolare agli incroci, dove le ciclabili s’interrompono, a volte malamente. Anche il Pd ha presentato una mozione sull’esempio di Trento, con una serie di azioni articolate tra scelte di bilancio, infrastrutture, educazione all’uso della bici (mozione non ancora esaminata).

Ora si è invece arrivati al dunque sulla proposta dell’amministrazione, con la firma del protocollo d’intesa per il lancio della campagna istituzionale. Una campagna che – chiarisce subito Basso – punta sull’educazione e su risposte di lungo periodo. «Quando cerchi di portare un cambiamento, ci vuole pazienza e tempo: la fretta non porta alcun risultato».

«Il mio ufficio era la bici, la strada. Partendo da qui ho pensato le semplici regole, forse scontate, ma da far entrare nella testa di chi si muove in bici e di chi vorrebbe farlo in modo sicuro». Norme semplici – alcune obbligatorie, altre aggiuntive – ma che richiedono uno sforzo di auto-formazione. Lo stesso Basso ammette che il rispetto delle regole non è sempre scontato ma porta anche esempi di comportamenti virtuosi che anticipano le norme: «Sono stato tra i primissimi a usare casco in gara, prima che fosse obbligatorio, e in allenamento, dove non è obbligatorio»

Ed ecco dunque le linee guida da far valere secondo Basso e Comune:
rispettare il Codice della Strada («non è scontato»); non utilizzare cuffie o auricolari quando si è in bici; installare luci a led sulla bici o catarifrangenti sul casco; tenere le due mani sul manubrio, indossare sempre il caschetto protettivo («ormai ce ne sono anche da pochi euro»), procedere in fila indiana e non affiancati; prestare la massima ayyenzione da parte degli automobilisti quando ci si immette sulla carreggiata; prestare la massima attenzione quando si apre la portiera dell’auto in dodts; non affiancare o sorpassare i veicoli, in particolare quelli pesanti, quando il ciclista si trova ad un’intersezione o in una rotatoria; non superare i veicoli e rispettare la linea di mezzaria.
«Ci deve essere una attenzione maggiore dell’automobilista, ma vogliamo partire dalle origine: sensibilizzare all’uso dell bicicletta nel modo corretto».

Il primo passo della campagna è proprio divulgare queste regole. «La cartellonistica sul decalogo è già in preparazione» assicura l’assessore alla sicurezza Francesca Caruso. «Avremo una quarantina di cartelli, dieci messaggi in quattro luoghi diversi della città».

La campagna #usalabicinsicurezza prevede poi il coinvolgimento delle scuole, delle scuole guida, l’organizzazione di un “bici-day” con campioni della bicicletta e di altre discipline, incontri pubblici organizzati da Ivan Basso.

Secondo Basso – nato a Gallarate, oggi vive a Cassano – l’educazione al corretto uso della bicicletta è il primo passo, prima ancora delle infrastrutture dedicate. «Se ci fossero le piste ciclabili , che pure richiedono soldi e tempo per essere realizzate, non sono così sicuro che si userebbe di più la bici. Iniziamo a far capire che le bici possono essere usate ogni giorno».

Un messaggio fatto proprio anche dal sindaco Andrea Cassani: «Più ciclabili non significa più gente che va in bicicletta, sentirselo dire dal sindaco potrebbe creare polemiche, diverso se lo dice Ivan Basso». Per ora si è scelto di puntare – più che sulle ciclabili – sull’educazione, soprattutto dei ciclisti.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Giugno 2017
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