Amos, 10mila chilometri mozzafiato sulla “Via della Seta”
Il pilota varesino è in gara al Silky Way Rally tra Russia, Kazakistan e Cina. E nella quarta tappa è andato sul podio assoluto
Le piste sterrate e pietrose che si estendono tra Russia, Kazakistan e Cina, sono il teatro di gara della Silk Way Rally 2017 in corso di svolgimento in questi giorni.
Una corsa che è una sorta di “Dakar” orientale: 14 tappe su strade sconnesse, collegate da lunghi tratti di trasferimento, attraverso un totale di 9.600 chilometri (di cui 4.100 di prove speciali). Partenza mozzafiato, con le vetture e i camion schierati all’ombra del Cremlino. Poi una lunghissima maratona che porterà uomini e mezzi fino a Xi’an, città cinese da 8,5 milioni (!) di abitanti.
Nella carovana del Silk Way Rally ci sono pochissimi italiani, ma uno dei piloti che si sta ben destreggiando nella categoria auto è un varesino. Si tratta di Eugenio Amos, che dopo aver colto buoni risultati in pista con le GT si è “spostato” da qualche stagione nel mondo dei raid. Amos, che ha all’attivo anche la partecipazione alla “Dakar” 2016, è partito da Mosca a bordo del buggy Ford (modello TRX08LMOD) del team Two Wheels Drive, affiancato dal co-pilota francese Sebastian Delaunay.
Foto di M. ChytkaDopo quattro tappe il pilota varesino ha dimostrato di potersi ben difendere, salendo nella top ten assoluta di una classifica comandata inizialmente da campioni del calibro di Sebastien Loeb, Stephan Peterhansel e Cyril Despres, tutti su Peugeot e tutti con enorme esperienza tra rally e Dakar.
La quarta frazione, che ha portato i concorrenti nella capitale kazaka Astana, è stata poi trionfale: Amos e Delaunay si sono piazzati terzi assoluti tra le auto, risalendo addirittura in ottava posizione in classifica (comanda sempre Loeb mentre Peterhansel è precipitato dopo un incidente e relativa perdita di tempo).
«Oggi siamo andati molto forti nonostante il fango – racconta Amos a VareseNews al termine della quarta frazione – Sono super felice, fare un terzo posto di tappa in una gara così prestigiosa è davvero una cosa fantastica. Tra l’altro abbiamo dovuto affrontare diversi tratti fangosi che per la nostra vettura, a due ruote motrici, non sono il massimo. Nonostante questo però abbiamo spinto forte e raggiunto un risultato eccellente». Proprio il fango aveva costretto Amos e Delaunay fuori dalla top ten nelle prime due tappe, poi i terreni più duri avevano già permesso alla vettura numero 115 una parziale risalita.
Il Silk Way Rally prosegue ancora per qualche tempo in Kazakistan per poi inoltrarsi in territorio cinese: l’appuntamento a Xi’an (Sian) per la conclusione è fissato per sabato 22 luglio.
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