Lucine di Leggiuno: “A queste condizioni non possiamo farle”

Gli organizzatori spiegano perchè non possono realizzare l'evento, nonostante la macchina organizzativa sia già partita

Casa di Natale a Leggiuno - 2016

La macchina organizzativa è partita nel mese di gennaio ma, con molta probabilità, questo non basterà a confermare la manifestazione natalizia delle luci di Leggiuno. Nonostante il lavoro di più parti per organizzare l’evento che nel 2014 richiamò tantissime persone, la macchina organizzativa si è bloccata.

Le questioni sono per lo più legate a motivi logistici e burocratici. Da una parte ci sono gli organizzatori che fanno capo alla Parrocchia, da tempo in movimento per organizzare l’evento anche con navette e parcheggi esterni al paese. Dall’altra il comune che si è impegnato per fare in modo che l’evento si svolgesse in tutta sicurezza, senza creare problemi alla viabilità.

Il tutto si è bloccato mercoledì sera, dopo una delibera della giunta comunale in cui, in sostanza, l’amministrazione comunale restringeva l’orario e diceva all’organizzazione di farsi carico di tutti gli oneri logistici, organizzativi, compresi i costi della polizia locale e di tutta la segnaletica. Oltretutto con limite di presenze contemporanee di 150 persone. «Questo per noi è inaccettabile – spiega Fabio Betti, tra gli organizzatori -. In queste condizioni non possiamo fare la manifestazione, i costi sarebbero insostenibili. Le condizioni che ci erano garantite e ribadite in più occasioni non ci sono. Quando stamattina abbiamo visto la delibera ci è venuto un colpo al cuore».

Dall’altra parte, il sindaco Giovanni Parmigiani spiega: «Come amministrazione ci siamo mossi da tempo per capire come poter realizzare la manifestazione garantendo sicurezza e viabilità e, dopo riunioni con Prefetto, Questoura, Provincia, abbiamo emesso delle prescrizioni a norma di legge che sono il “minimo” di quello che richiederebbe la circolare per la sicurezza dei grandi eventi, diventata ancora più severa dopo i fatti di Torino. Quella delle luci è una manifestazione molto bella ma io devo tutelare tutti i cittadini, quelli che vi partecipano e quelli che non lo fanno. Inoltre, come amministrazione non ci possiamo prendere in carico di costi di un evento organizzato da altri».

Gli addobbi natalizi con migliaia di lucine sull’oratorio, il campanile e alcune vie del paese vide la sua prima edizione nel 2014 e avevano attirato migliaia di persone. Tutto era iniziato dalla casa di un privato, il signor Lino Betti che per passione addobbava la sua casa. Da quel successo, quasi non voluto, le lucine avevano contagiato il paese ed era nata la manifestazione nella versione più grande.

La bellezza dell’evento, aveva però creato problemi alla viabilità con flussi di circa diecimila persone in un fine settimana. Una situazione non prevista che creò problemi alla sicurezza e un “blocco” il paese. Per due anni la manifestazione è stata quindi sospesa. Quest’anno il figlio del signor Lino, Fabio Betti insieme alla Parrocchia, ha rimesso in moto la macchina organizzativa.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Fabio Betti 

Nel mese di gennaio 2018 l’amministrazione comunale incontrava Lino Betti, promotore delle lucine, per manifestare la volontà di collaborare alla manifestazione delle lucine di natale. Veniva sottolineato che l’unica difficoltà da superare era la viabilità, viste le precedenti edizioni, in cui il traffico locale ha avuto dei problemi a causa della sosta selvaggia.

Il giorno 11 luglio veniva protocollata una richiesta da parte di Lino Betti in cui si informava ufficialmente il comune che le lucine si sarebbero fatte. Tale documento era stato richiesto dall’amministrazione stessa per poter mettere in moto la macchina organizzativa. A tale documento non è mai pervenuta risposta scritta.

In seguito il sindaco chiedeva che l’entità richiedente fosse la parrocchia, perché non avrebbe potuto dare supporto operativo come concordato, a un iniziativa privata. Per tale ed esclusivo motivo tutta la documentazione seguente sarà intestata alla parrocchia.

Nel mese di settembre il giorno 28 veniva convocata una riunione in oratorio con l’organizzazione, alla presenza di circa trenta persone, in cui l’amministrazione comunale confermava l’impegno di gestire la viabilità, le navette dalle aree di sosta per alleggerire il traffico e il presidio delle transenne nella poche vie chiuse al traffico.

Il giorno 23 ottobre veniva convocata la conferenza di servizi, alla presenza dell’amministrazione comunale, della polizia locale, della provincia di Varese e del comune di Sangiano. In questa sede venivamo a conoscenza che il sindaco non aveva ancora preso nessuna iniziativa concreta per nessuna delle attività concordate.

Due giorni dopo su invito dell’organizzazione il sindaco, unitamente alla stessa, si recava dal prefetto per chiedere un riscontro sui problemi di viabilità. L’autorità il loco, il viceprefetto Losa, rimandava tutte le decisioni e l’autorità, dopo alcune indicazioni, compresa la non necessità di chiudere la via principale del paese (via Gioberti), al sindaco stesso.

A seguito di questo incontro l’organizzazione veniva informata che l’amministrazione non si sarebbe fatta carico né dell’organizzazione delle navette, tantomeno dei parcheggi e della burocrazia necessaria, anche riguardo la sicurezza.

Prendendone atto, l’organizzazione provvedeva a predisporre piani di viabilità, documentazione per emergenza (areu) e altre incombenze burocratiche che venivano trasmesse il giorno 31/10 via PEC all’amministrazione comunale, polizia locale, questura, prefetto e provincia per presa visione. Lunedì 13 novembre le ultime pratiche burocratiche in capo alla polizia locale venivano concluse e inoltrate in comune.

In attesa della nuova convocazione della conferenza dei servizi, si chiedeva più volte telefonicamente e di persona al sindaco e all’amministrazione se fossero sorte difficoltà per le quali si rendesse necessario un confronto operativo preventivo.

Ieri mattina, visti i tempi ristretti, si telefonava al sindaco chiedendo informazioni sullo stato avanzamento della pratica, il quale confermava la risposta formale senza alcuna criticità entro la giornata di oggi, in modo da poter avviare anche la comunicazione dell’evento.

Quest’oggi concittadini segnalavano nell’albo pretorio del comune, una delibera, risalente a mercoledì, in cui l’amministrazione comunale restringeva l’orario e ordinava all’organizzazione di farsi carico di tutti gli oneri logistici, organizzativi, compresi i costi della polizia locale e di tutta la segnaletica, come da delibera comunale (visibile sul sito). Oltretutto con limite di presente contemporanee all’interno dell’evento di 150 persone.

Preso atto di ciò, l’organizzazione prende le distanze da tali decisioni, in quanto il restringimento dell’orario disponibile e del numero di persone presenti per la visita acuiribbe soltanto i problemi già noti ed evidenziati tre anni fa. Parimenti non concordiamo con la necessità della chiusura della via principale del paese, in quanto il problema ricadrebbe sui residenti e sulla gestione organizzativa. Il sindaco, contattato per chiarimenti, si è irrigidito dichiarando che avremmo dovuto attenerci alla delibera senza discutere.

Il tutto fa sì che nonostante le migliaia di ore di lavoro di sei mesi dei volontari non ci siano le condizioni di collaborazione e organizzazione per poter svolgere serenamente l’evento. Facciamo appello agli enti sovracomunali per sostenere un’iniziativa importante per un comune così piccolo che non si è reso capace di gestire la situazione. Si fa presente inoltre che in assenza di condizioni diverse, la manifestazione non avrà luogo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Novembre 2017
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