Puccini, si va al completamento della “statizzazione”

Con un emendamento alla Legge di Stabilità spuntano le risorse per il passaggio degli istituti musicali al ministero Università Ricerca. Senaldi: “Quattro anni di sforzi”

istituto puccini gallarate

Dopo anni di discussioni e interventi “tampone”, pare che sia la volta buona per il passaggio allo Stato degli Istituti Musicali pareggiati, gli istituti comunali o provinciali che offrono formazione da conservatorio. Una situazione che – in provincia di Varese – riguarda l’Istituto Puccini, fino ad oggi sostenuto economicamente dal Comune di Gallarate.

Le risorse per “traghettare” gli Istituti pareggiati verso la presa in carico da parte del Ministero Università e Ricerca sono state definite con un emendamento alla Legge di Stabilità che viene votata alle Camere in questo finale di legislatura.
«Abbiamo spinto tutti per ottenere questo risultato, questa notte (tra martedì e mercoledì, ndr) ci siamo riusciti» spiega Angelo Senaldi, deputato Pd di Gallarate, che ha seguito da vicino la questione insieme ai colleghi delle città italiane (come Cremona o Pavia, per fare un esempio) che ospitano istituti musicali finanziati da Comuni o Province.

«L’emendamento 57.0.1 versione 3– spiega Senaldi – consente di finanziare interamente il “completamento del processo di statizzazione”». Questione concreta di risorse: «Il Decreto Legge di aprile definiva un fondo ma lasciava una incertezza, tanto è vero che ci fu anche una lettera dei sindaci, tra cui lo stesso Andrea Cassani, per sollecitare una soluzione. Oggi il fondo viene integrato e prevede 5 milioni nel 2018, 10 nel 2019, 35 milioni nel 2020. Dopo il primo passo di aprile, viene definito un processo che porta nel giro di tre anni al completamento della statizzazione, dopo 4 anni di piccoli passi».

Finito il triennio il Ministero prenderà in carico personale e gestione corrente, mentre in capo ai Comuni resteranno solo i debiti pregressi (che il Puccini non ha) e delle sedi da garantire, come avviene per altre scuole.

L’approdo a questo assetto della questione è stato comunque piuttosto travagliato, con due versioni precedenti dell’emendamento, che avevano messo in allarme gli addetti ai lavori e i sindacati. «La prima versione prevedeva meccanismi complicati per il passaggio di personale e competenze, mentre nella seconda versione veniva tagliata una parte dei fondi. Con la versione 3 si recuperano i fondi ed si eliminano i complessi meccanismi previsti prima» conclude Senaldi, soddisfatto del risultato ottenuto dopo un percorso comunque accidentato, passato all’inizio da finanziamenti annuali per dare “respiro” ai Comuni che più faticavano a garantire i conti degli Istituti. «È una piccola soddisfazione esserci riusciti. Dovendo insistere ogni anno con un piccolo passo alla volta, per passare poi dai finanziamento di sostegno agli Istituti fino quelli necessari alla statizzazione».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 29 Novembre 2017
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.