Pronto soccorso, attese da sette ore
Due lettori segnalano l'esperienza vissuta negli ultimi giorni al Sant'Antonio Abate. "Lo stesso personale riconosce il disagio con cui sono alle prese"

Giorni di lunghe attese al Pronto Soccorso di Gallarate. Una situazione di disagio per i pazienti, costretti a lunghe attese, ma anche per il personale.
Luigi Capitale, ex ferroviere di Gallarate, è stato trasportato in ospedale in ambulanza nella mattina di martedì. «Arrivato in pronto soccorso alle 9.16, sono stato dimesso alle 17.53. L’hanno considerato un “codice bianco”, mi sono messo in attesa. Dopo la quarta ora di attesa ho iniziato a chiedere anche ai medici, perché mi sembrava troppo. Alla fine mi hanno chiamato alle 16.35». Alla fine Capitale è stato dimesso, ma l’attesa si è prolungata fino per oltre sette ore e mezza. «Anche se ero un “bollino bianco”,tutte quelle ore sono un problema. Sono anche diabetico, difficile passare una giornata intera senza sapere quanto tempo deve trascorrere».
Situazione difficile anche nella giornata di mercoledì 13 dicembre: «Accompagnai mio padre al pronto soccorso per la seconda volta per lo stesso problema, ” probabilmente per diagnosi sbagliata”» spiega un altro lettore. Arrivato alle 10.30, alle ore 18 l’anziano era ancora in sala d’attesa quando il figlio è rientrato dal lavoro. «Questo si ripete costantemente, il problema però si pone quando l’ospedale di Gallarate viene premiato per avere raggiunto l’obbiettivo, ovvero tagliando i fondi che servono per far sì che non succeda tutto questo».
Luigi Capitale invece sottolinea un altro elemento: «Quello che mi ha fatto specie è che lo stesso personale riconosce che il pronto soccorso di Gallarate è in condizioni critiche e che il disagio deve emergere. Arrivavano ambulanze da Angera, da Boladello, da mezza provincia e facevano fatica a gestire tutti i casi. Mentre vogliono fare un ospedale nuovo, ancora ci si trova in queste condizioni»·
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