Duno-Cuveglio, allargare la fusione? “Parliamone, ma l’iter va avanti”

In un’assemblea pubblica organizzata dalla minoranza presenti amministratori locali che propongono un allargamento. Piccolo propone il dialogo, ma prosegue col progetto. Si ape ufficialmente la campagna del "no"

Avarie

Una serata pubblica con folta rappresentanza di amministratori tra cui Marco Magrini – vice presidente della Provincia e sindaco di Cassano Valcuvia – per discutere di un progetto che sta animando la vita politico-amministrativa della valle: la fusione di Cuveglio con Duno.

C’erano gli artefici di questo percorso, Giorgio Piccolo e Francesco Paglia, sindaci di Cuveglio e Duno. E con loro, di fronte al pubblico, oltre a Magrini anche i sindaci di Masciago Primo e Castello Cabiaglio, soggetti politici “interessati” ad entrare nel nuovo Comune.

Il punto è che con le deliberazioni dei consigli comunali di Duno e Cuveglio ora i tempi per arrivare alla fusione sono contingentati: il progetto verrà presentato a fine mese, cui seguirà un periodo di osservazioni da parte della popolazione fino ai primi di aprile contestualmente alla campagna informativa prevista dalla nuova legge regionale sul tema.
Si procederà poi alla valutazione delle osservazioni e all’integrazione del progetto, e siamo al 30 di aprile; verso metà maggio avverrà la trasmissione della documentazione in Regione.

E poi il referendum, probabilmente in autunno: non ci sarà quorum, ma solo se l’esito sarà positivo si avvia la procedura regionale che prevede il successivo scioglimento dei Comuni e l’avvio alle elezioni vere e proprie.

E qui sta il punto: secondo Nicolo Alagna, capogruppo di “Cuveglio da Vivere”, di minoranza, la volontà di Giorgio Piccolo di procedere con la fusione è quella di «volersi candidare come sindaco del nuovo Comune».
«A fronte di questa considerazione, abbiamo deciso di indire questa riunione coi cittadini per spiegare che esiste la possibilità di far entrare altri Comuni in questo progetto, per realizzare un nuovo ente forte, con migliaia di residenti, e non un comune che avrebbe solo 150 residenti in più di quelli che oggi vanta Cuveglio, vale a dire i soli cittadini di Duno. Vorrei rimarcare chiaramente quindi che non siamo contro le fusioni, ma contro questa fusione».

Una proposta che non piace a Piccolo e a Paglia. I motivi sono diversi: manca un’efficace continuità territoriale fra i paesi che vorrebbero aggregarsi, e valutare la fattibilità di aggiungere comuni alla fusione a procedura avviata comprometterebbe i tempi del progetto in essere fra Cuveglio e Duno.

«Meglio quindi aprire un tavolo per valutare quali siano i Comuni veramente interessati alla fusione, e parallelamente far procedere l’iter già attivato» ha spiegato Giorgio Piccolo, che di fatto rimane fermo sulla sua posizione, pur concedendo un’apertura al dialogo.

«La fusione che stiamo attivando ci permetterà di avere per diversi anni la possibilità di gestire risorse importantissime per le nostre comunità: si tratta di un’occasione da non perdere», spiega Piccolo, «e per questo il progetto andrà comunque avanti. L’unico atto che abbiamo ricevuto in merito, tra l’altro, è una comunicazione di Cassano Valcuvia. Peccato che ci separi l’abitato di Rancio Valcuvia, che non si è ancora espresso in merito. Meglio quindi fare il punto della situazione, troviamoci e parliamone. Ma nel frattempo non posso far perdere ai miei concittadini un’opportunità per vedere realizzate importanti opere pubbliche come un centro sportivo di valle, atteso da decenni».

Dal canto suo Nicolò Alagna propone invece di realizzare una consultazione “ad esclusione”: cioè far votare i paesi della valle i cui amministratori hanno manifestato la volontà di fondersi con Cuveglio e successivamente escludere quelli dove hanno prevalso i “no”, così da non bloccare il complesso iter previsto dalla legge.

Alla serata erano invitati anche i sindaci di Orino, Azzio, Ferrera di Varese, Rancio Valcuvia – tutti assenti – e Casalzuigno, il cui rappresentante si è seduto fra il pubblico e non tra i relatori.

La riunione di venerdì sera e il botta e risposta fa Piccolo e l’altro gruppo di minoranza presente a Cuveglio che ha votato contro la fusione nei giorni scorsi, alzano i toni del dibattito e inaugurano di fatto la campagna elettorale per il “no” alla fusione.

L’ultima parola spetterà ai cittadini, col referendum.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Febbraio 2018
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