Openjobmetis, un’altra apoteosi: è suo anche il derby con Cantù

Splendido successo al PalaDesio al termine di una gara altamente emozionante. Cain e Wells i grandi protagonisti di una squadra che sembra decollata

Cantù - Varese febbraio 2018 Credits: Mattia Ozbot / Ciamillo Castoria

Il proverbiale “Cata sü”, tradizionale sfottò cantato da chi vince i derby del basket lombardo, non risuona sotto la volta del PalaDesio ma da qui pare di sentirlo forte e chiaro. Pare che rimbalzi da tutto il Varesotto, dalla gola dei tanti che hanno dovuto rinunciare alla trasferta per divieto imposto ma che hanno sofferto, urlato, tifato e – infine – gioito dal divano di casa per il terzo successo consecutivo della Openjobmetis. Una vittoria dolce e fantastica, che fa scopa con quella di lunedì scorso: dopo Milano, sotto i colpi di Varese cade pure Cantù, e questa è la frase più bella da scrivere e da leggere per chi ha il cuore biancorosso.

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Le foto del derby Red October Cantù – Openjobmetis Varese 4 di 44

Un successo pesantissimo quello della squadra di Caja, che batte la rivale numero uno, che si allontana ancor di più dalla zona retrocessione (ora distante 6 punti) e che forse guadagna la convinzione di poter vincere anche negli arrivi punto a punto, fino a qui amari per la Openjobmetis. Certo, anche in questa circostanza la mano dei varesini è tremata in vista del traguardo – appena 11 punti nell’ultimo periodo dopo la scorpacciata della prima mezz’ora – però l’ultimo sprint è stato appannaggio di Cain e Wells, i due migliori in campo. Mentre Cantù, specialista nei canestri a ripetizione, si è a sua volta inceppata sulle ultime e decisive triple, quando avrebbe potuto trovare il colpo del KO.

E così Varese si risveglia a quota 14 punti proprio dopo il filotto di partite che parevano impossibili (Venezia, Milano e Cantù con due trasferte) e ritrova nel contempo quel giocatore, Cameron Wells, che pareva irrimediabilmente perso poco tempo fa. Chissà cosa è scattato nella testa del play, ora vero leader della squadra, mentre il nuovo innesto Larson fatica ancora tanto, troppo, senza lasciare il segno sulla gara (molto bene, invece, Vene). E poi, signori, diamo subito un prolungamento di contratto a Tyler Cain, 13 punti e 18 rimbalzi, con un condensato del suo impatto proprio nell’azione decisiva (rimbalzo in attacco e canestro da sotto) che ha sparigliato le carte e assegnato il derby. E adesso? Il cuore e la pancia dicono che Varese può ambire a un traguardo più alto della salvezza, il cervello invece continua a predicare prudenza. Vediamo come va domenica prossima quando a Masnago arriva la capolista Brescia, altro scoglio durissimo. Ma questa Openjobmetis non avrà paura neppure di una Leonessa affamata.

COLPO D’OCCHIO

La serata di inizio settimana, la relativa distanza da Cantù (quella c’è sempre), il divieto di trasferta per gli ospiti che sarebbero arrivati in buon numero. Tutto contribuisce a far calare il numero di spettatori del derby: meno di 4mila le presenze nel grande impianto di Desio con la curva di casa a contestare la decisione di vietare la gara ai supporters biancorossi. Quando però si gioca, i decibel salgono come sempre di intensità.

Cantù - Varese febbraio 2018 Credits: Mattia Ozbot / Ciamillo Castoria
Wells (foto Ozbot/CiamCast)

PALLA A DUE

Squadre al completo perché Cantù ha recuperato Burns che Sodini manda subito in campo accanto all’altro azzurro Crosariol. Un italiano in quintetto anche per Caja, Ferrero; la regia è assegnata a Larson con Wells in guardia mentre Pelle vince il ballottaggio tra i pivot.

LA PARTITA

Uno spiritato Stan Okoye – 3 su 3 dall’arco nel primo quarto – è il primo ad aprire il fuoco e a inaugurare una vera sagra del tiro pesante. I suoi canestri, qualche folata di Wells e una gran momento di Norvel Pelle (anche una rubata in difesa con contropiede in palleggio e schiacciata!) permettono alla Openjobmetis di accumulare un buon vantaggio che alla prima sirena si attesta sul 25-33, con Cantù che trova la tripla di Parrillo allo scadere.
L’ex Brindisi (dopo un antisportivo su Avramovic) è un fattore anche nel secondo periodo, mette altre due bombe e permette di chiudere il divario tra le due squadre. Il pari arriva con Burns ma due triple di Tambone e 5 punti di Wells (tripla e slalom attorno al blocco di Cain) valgono il +5 ospite (51-56) all’intervallo.

Dopo 20′ di fuochi d’artificio, l’Openjobmetis decide di difendere sul serio e mettere così in campo uno dei propri marchi di fabbrica. Decisivo Cain che devia una serie di passaggi in area di Cantù, ma anche i compagni sono bravi sui raddoppi. La Red October perde un Culpepper in crescita (caviglia prima, mano poi) e accusa il colpo perché Varese è sempre pronta a colpire con la strana coppia Tambone-Avramovic, 11 in due nel quarto che si chiude 69-78.

IL FINALE

Improvvisamente però, le due squadre smettono di fare canestro. Nei primi minuti punti col contagocce, però i due di Wells rimarranno gli unici per i biancorossi per oltre 5′. Cantù, pur imprecisa, inizia a fare meglio e pian piano ritrova coraggio, anche sospinta dal pubblico: Smith e Thomas, poi anche Cournooh confezionano il break del rientro mentre dalla parte opposta Larson si autoelimina e Tambone termina le munizioni. Varese resta avanti con Wells (tripla) e Ferrero (da sotto) ma due bombe di Cournooh e Smith valgono l’aggancio a quota 85 con 2′ da giocare. Qui la Red October sgancia a vuoto due missili, e allora Cain diventa fenomeno: rimbalzo sull’errore di Tambone e cesto del +2 a 16” dalla fine. I brianzoli potrebbero arrivare all’ultimo tiro e invece ci provano prima, con Thomas, da 3: palla sbilenca, e fallo su Wells che dalla lunetta infila i due liberi. Cantù resta a bocca aperta, fatica a costruire e sbaglia con Smith l’ultimo assalto che non sarebbe comunque bastato: finisce in apoteosi colorata di biancorosso. Ed è davvero giusto così, per come è andata la serata: 85-89. Forse la svolta è definitiva.

RED OCTOBER CANTÙ – OPENJOBMETIS VARESE 85-89 (25-33, 51-56; 69-78)

CANTÙ: Smith 18 (2-5, 4-10), Culpepper 14 (0-2, 4-9), Chappell 7 (1-4, 1-6), Burns 13 (1-5, 2-4), Crosariol 2 (1-1); Cournooh 8 (0-1, 2-4), Parrillo 11 (1-1, 3-7), Thomas 12 (3-5, 0-2). Ne: Tassone, Maspero, Raucci. All. Sodini.
VARESE: Larson (0-3, 0-1), Wells 19 (4-8, 2-4), Okoye 13 (1-6, 3-4), Ferrero 5 (1-2, 1-1), Pelle 9 (4-4); Avramovic 6 (1-5, 1-4), Natali, Vene 12 (2-3, 2-5), Tambone 12 (0-2, 4-8), Cain 13 (5-6). Ne: Bergamaschi, Seck. All. Caja.
ARBITRI: Rossi, Attard, Di Francesco.
NOTE. Da 2: C 9-24, V 18-39. Da 3: C 16-42, V 13-27. Tl: C 19-22, V 14-20. Rimbalzi: C 34 (12 off., Burns, Thomas 7), V 45 (15 off., Cain 18). Assist: C 17 (Smith, Cournooh, Thomas 3), V 21 (Cain 4). Perse: C 9 (Chappell 3), V 13 (Okoye 3). Recuperate: C 3 (Burns 2), V 5 (Okoye 2). Usc. 5 falli: Pelle. F. antisportivo: Parrillo (10.14), Cournooh (17.43). Spettatori: 3.500 circa.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Febbraio 2018
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da mike

    Venezia, Milano e Cantù affossate!!! Da non credere! Bravi ragazzi, avanti così e la salvezza è assicurata.

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