Lavorare in rete con la scrittura: lo Storytelling
Si può vivere di scrittura? Un interrogativo che da sempre si ripropone per tutti coloro i quali, e non sono certamente pochi, crescono nella fascinazione di questa arte le cui origini affondano nella notte dei tempi

Si può vivere di scrittura? Un interrogativo che da sempre si ripropone per tutti coloro i quali, e non sono certamente pochi, crescono nella fascinazione di questa arte le cui origini affondano nella notte dei tempi.
Da un po’ il settore dell’editoria è in crisi e possedere una laurea umanistica viene visto, spesso e volentieri, come il primo passo verso il precariato. Una tendenza ormai acquisita e nota a chiunque si sia affacciato a questo mondo; a tutti quelli che lavorano (o provano a farlo) nel mondo della scrittura e che, almeno una volta, si sono sentiti chiedere: “lavori nel campo della scrittura? Ma fai anche alto per sopravvivere?”
Ebbene ad qualche tempo il web, con il suo carico di novità che riguarda ogni settore, ha impresso una piccola svolta anche a questo campo. Cercare di sopravvivere scrivendo oggi può non essere più soltanto utopia proprio grazie alla rete e alle tante opportunità legate al mondo dell’editoria digitale.
Nuovi format, impostazioni differenti e metodi alternativi di presentare il prodotto. Come nel caso dello Storytelling, concetto molto diffuso in rete da diverso tempo. Di cosa si tratta? Chiediamo supporto a Pierfrancesco Palattella di Professione Scrittura, realtà che opera proprio nell’editoria del web e grazie al quale possiamo cercare di comprendere meglio il significato di Storytelling.
“Lo Storytelling è un concetto del quale si discute molto in rete, una vera e propria arte che può essere utile per far emergere i propri contenuti sul web, nel mare magnum di testi e articoli vari che quotidianamente ci sommergono. Come il nome stesso ci aiuta a comprendere, si tratta di raccontare storie con la scrittura partendo dal presupposto che ciascuno ha una storia da raccontare.”
Al di là dell’idea di raccontare storie, si tratta comunque di un qualcosa di molto concreto, conferma?
“Assolutamente si: non a caso è uno strumento cui si fa ricorso nel web marketing quando si vuole promuovere un servizio o un prodotto. È fondamentale saper toccare le corde giuste, colpire le emozioni del lettore. Non soltanto un testo asettico e schematico, ma un qualcosa di più coinvolgente, che abbia un principio e un termine. Una storia per l’appunto, che vada a coinvolgere il lettore e che lo trasformi, possibilmente, in un potenziale utente.”
Come si imposta un contenuto di questo genere?
“Non è per niente facile: si devono effettuare ricerche approfondite, comprendere il target di destinazione, procedere poi concretamente con il sostenere la narrazione. Per fare un esempio, che è poi quello presentato sul mio sito Professione Scrittura parlando di Storytelling, una azienda che opera nel campo dell’alimentazione producendo cibi biologici, oggi tanto di moda, potrebbe pensare di presentarsi in rete al pubblico narrando storie reali dei produttori locali, degli agricoltori. Costruire quindi una narrazione che non sia il classico elenco di pro e contro: ma una vera e propria storia con un filo logico da ripetere anche in diverse puntate. Così ci si va a costruire un’immagine in rete, il lettore viene incuriosito e, nel tempo, fidelizzato.”
E dal punto di vista tecnico, cosa cambia per la scrittura?
“Ovviamente è importante che lo stile di scrittura ripercorra l’essenza del prodotto o servizio per il quale si sta scrivendo. Se si parla di moda e design, per fare un altro esempio, il linguaggio dovrà essere consono e ammaliare, rapire, catturare. Nell’esempio di sopra, di un produttore di cibo biologico, il registro narrativo dovrà incentrarsi sul ciclo produttivo degli alimenti, sulla bontà della produzione, sul lavoro quotidiano svolto da ogni singolo agricoltore.”
E si parla di uno schema che funziona?
“Assolutamente si, in rete può essere estremamente importante proprio per emergere dalla marea di informazioni che si trovano ormai su qualunque tema; e che spesso sono scritte in modo superficiale, asettico, senza passione né coinvolgimento.”
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