Ottantasei anni dopo, la “ultima pietra” della chiesa di San Giorgio
Costruita per sostituire la vecchia chiesa, consacrata nel 1932, dopo otto decenni la parrocchiale è stata completata con il portico della facciata e nuove vetrate
La pensarono in grande: una chiesa a cinque campate, per accogliere il popolo del paese Jerago che diventava via via più numeroso. Quel che non potevano immaginare era che sarebbe stata completata solo dopo decenni di attesa, un ripensamento del progetto originale, un aggiornamento del progetto della facciata quasi un secolo dopo.
A ottantasei anni dalla consacrazione, si compie nel 2018 la storia della chiesa parrocchiale di San Giorgio a Jerago: dopo otto decenni di attesa, con una facciata spoglia e provvisoria, il fronte della chiesa è stato infatti concluso con il pronao all’ingresso, completato da tre nuove vetrate.
Non fosse un po’ irriverente, verrebbe da accostarla – in piccolo – alla centenaria fabbrica del Duomo di Milano, la chiesa matrice dove oggi siede sulla cattedra di Sant’Ambrogio proprio un jeraghese, monsignor Mario Delpini.
«L’idea di completare la facciata risale al 2012, quando abbiamo dovuto fare la ristrutturazione del tetto» spiega don Remo Ciapparella, parroco a Jerago da due lustri. «A dire il vero volevamo rifare il pavimento e l’altare, al posto di quello provvisorio di cinquant’anni fa, ma poi abbiamo dovuto intervenire d’urgenza sul tetto». Visto che, appunto, la chiesa portava già il segno degli anni.
don RemoDall’archivio parrocchiale è stato fuori il progetto originale, risalente appunto agli anni Trenta, al periodo in cui fu realizzata la chiesa consacrata il 14 settembre 1932 dal cardinal Ildefonso Schuster. L’idea di replicare, a distanza di ottant’anni, una facciata con il linguaggio architettonico degli anni Trenta era però decisamente anomala. «La Sopraintendenza la considerava obsoleta» continua don Remo. Allora abbiamo deciso di inserire un pronao al portale d’ingresso e di inserire alcune vetrate nella “bussola” all’ingresso».
La Chiesa vecchia di San Giorgio, restaurata negli anni Novanta, oggi usata per manifestazioni e mostreA distanza di un anno, l’intervento è arrivato a conclusione, con il pronao in pietra e, appunto, anche con le nuove vetrate artistiche, una Sacra Famiglia sopra l’ingresso («visto che oggi la Comunità pastorale è dedicata a Maria Regina della Famiglia») e sui lati della “bussola” due vetrate con i simboli che richiamano i momenti del battesimo e del cresima.
La nuova vetrata sopra all’ingressoLa data della festa per la conclusione dei lavori non è stata ancora fissata. Ci sarà anche l’arcivescovo Delpini? Pare di sì. «È passato anche a Pasqua, ci ha detto di sì» dice don Remo. «Ha sempre molto amato la sua parrocchia e la sua chiesa».
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