Caso Uva e agenti diffamati, rinvio a ottobre

Prosegue il procedimento penale che vede imputati Alberto Biggiogero, Lucia Uva e alcuni giornalisti che si occuparono del caso

Avarie

Tra i nomi spicca quello del giornalista Salvo Sottile, noto volto televisivo.

Ci sono poi diversi colleghi fra direttori di emittenti e di giornale, caporedattori e giornalisti di alcune testate che si occuparono del “Caso Uva.

Tutti portati in tribunale da poliziotti e carabinieri coinvolti nel processo per la morte di Giuseppe Uva (poi tutti assolti anche in Appello) che si sentirono diffamati sul modo in cui venne descritta la sera in cui l’operaio varesino venne portato in caserma a Varese, e le vicende successive alla morte dell’uomo.

Servizi confezionati con alcune frasi in “pezzi” che trattavano delle vicende legate alla morte di Uva per le quali la sorella Lucia parlò di “sevizie” e “botte” patite dal fratello.

Stessa accusa anche per il teste (del processo per la morte di Uva) Alberto Biggiogero quale “dichiarante”, assieme a Lucia Uva di una serie di frasi risultate offensive secondo i militari e i poliziotti, che si sono costituiti parte civile per avere un risarcimento.

Gli episodi contestati sono fondamentalmente due, entrambi nel 2013, uno nel corso della trasmissione “Linea Gialla” e l’altro in un articolo del quotidiano “ilsussidiario.net” sempre il 10 dicembre 2013 in cui veniva anticipato il servizio televisivo in onda la sera stessa (ma in quest’ultimo caso nulla viene contestato a Lucia Uva e Alberto Biggiogero).

Il procedimento penale è per il momento nella fase dell’udienza preliminare: il “Gup” dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio gli indagati, se celebrare cioè un processo, oppure se archiviare il tutto.

Nell’udienza di oggi, celebrata in camera di consiglio e dove era presente nella “gabbia” Alberto Biggiogero (attualmente detenuto in carcere a Busto Arsizio per l’omicidio del padre) è stato deciso un rinvio al prossimo 17 ottobre.

Lucia Uva venne assolta nel 2016 dal reato di diffamazione, per il quale venne chiamata a rispondere in tribunale in seguito ad una puntata della trasmissione Le Iene.

Due anni fa il processo si sviluppò su tre capi di imputazioni: le accuse che Lucia rivolse alle forze dell’ordine durante una trasmissione de Le Iene, una serie di insulti su facebook e un’affermazione fatta durante un documentario

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Pubblicato il 18 Luglio 2018
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