Le proposte del sindacato sono più radicali di quelle del governo

I vertici nazionali e regionali dello Spi Cgil intervengono all'assemblea delle leghe della provincia di Varese. Pedretti (segretario): «Occorre una previdenza di garanzia»

«Altro che cambiamento, il decreto dignità è un pannicello caldo. Questo è un governo che privilegia le fasce sociali più ricche lasciando ai lavoratori solo poche briciole». Ivan Pedretti, segretario nazionale dello Spi Cgil, salva ben poco, anzi, quasi nulla, dei primi provvedimenti del governo targato Lega e M5S.

Davanti a sé nell’area feste del Borgorino (Cassano Magnago) ha oltre cento volontari del sindacato dei pensionati della Cgil, quelli delle «saracinesche», come li chiama il segretario regionale Stefano Landini. Un esercito di volontari che ogni giorno, dopo avere aperto le sedi sul territorio, ascolta, aiuta, fornisce servizi ai pensionati. Una montagna di lavoro gratuito a disposizione della comunità.

Una generosità che per Landini stride con l’egoismo imperante di questo momento storico. «Nella Repubblica passata, quella dei grandi partiti – dice Landini – ci si vergognava a dire di essere egoista, mentre oggi l’egoismo viene usato come uno scudo, come un tratto identitario. Noi dobbiamo nuotare controcorrente e smascherare la propaganda diq uesto governo che non dice dove piglia i soldi e dove li mette ». I vertici dello Spi insistono su uno sguardo non solo alternativo ma culturalmente diverso che non fa leva sulla paura e sull’intolleranza.

Per quanto riguarda le pensioni Pedretti  propone una visione ben più radicale di quella del governo e rilancia l’idea di una «pensione di garanzia» per i giovani precari e una «pensione di cura» per le donne che prima allevano i bambini e poi assistono gli anziani. «I diritti alla pensione – spiega il segretario nazionale – devono essere garantiti e le persone su questo punto devono sentirsi sicure. Invece, questo è un paese che va nella direzione opposta».

Umberto Colombo, segretario provinciale della Cgil, invita tutti a riflettere attentamente sulla parola dignità, riferendosi al decreto del Governo. «È una parola seria – sottolinea Colombo – e per quanto ci riguarda è la carta dei diritti universali del lavoro che dà dignità, non bastano solo le causali al tempo determinato. Occorre una tutela complessiva».

Il paradosso è che l’assemblea delle leghe dello Spi Cgil si tiene proprio nel paese dove sono nati la Lega Nord e il suo fondatore, Umberto Bossi. «La lega – conclude Dino Zampieri segretario provinciale dello Spi – è una vecchia forma organizzativa dei lavoratori che noi abbiamo mantenuto, tanto che oggi inauguriamo la dodicesima a Gallarate. La nostra storia è più importante rispetto a quella del Carroccio».

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Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Luglio 2018
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