Se la chat di classe diventa un inferno

Otto pratici consigli perché la chat di classe rimanga un utile strumento di condivisione di informazioni, ed evitare che si trasformi in una bolgia

Generico 2018

Possono essere utilissime o trasformarsi in un inferno per i malcapitati genitori: sono le chat di classe, che in questo periodo, dopo i primi giorni di scuola ricominciano a intasare telefonini di molte mamme e pochi papà. Prima che si arrivi a bloccarle per legge perché fonti di stress e confusione nelle informazioni (com’è successo a inizio settembre a Monte San Savino – Arezzo – per scelta dell’assessore comunale alle politiche educative), è bene ricordare alcune regole non scritte del galateo web. Per preservare l’utilità dello strumento ed evitare fastidiosi malumori.

RESTARE SUL TEMA
La chat di classe permette di scambiarsi velocemente e in modo gratuito informazioni utili che riguardano l’intera classe, serve soprattutto in caso di assenze o per i genitori che non sempre possono portare o riprendere i figli a scuola e che così rimangono informati sugli avvisi e le informazioni circa riunioni o iniziative che riguardano la scuola o la classe.

EVITARE DIVAGAZIONI
Quindi è bene attenersi al tema ed evitare di condividere messaggi a catena, foto o video graziosi, inviti alle feste di compleanno o altre informazioni che non siano strettamente legate alla vita di classe o della scuola o che non interessano tutti i genitori. Ad esempio, se il messaggio da diffondare deve raggiungere solo un gruppo di genitori, creare un’altra chat specifica, oppure utilizzare la funzione “broadcast”, per inviare lo stesso messaggio a diverse persone.

NIENTE MESSAGGI VOCALI
Pratici da inviare, risultano scomodi per chi li riceve, specie in chat con molte persone. Da evitare.

LIMITARE LA PRODUZIONE DI MESSAGGI SIMILI
Se qualcuno condivide un avviso o un’informazione utile, non serve che ciascuno manifesti la propria gratitudine con un messaggino. Benissimo creare empatia, ma senza che si trasformi in spam. Due o tre “like” sono più che sufficienti. Se invece la chat si intasa di messaggi con poca utlità diventa meno leggibile e per tanto poco utile, con il rischio che in mezzo alla sfilza di emoticon e ringraziamenti si perda poi la comunicazione davvero importante.

ORARI E NOTIFICHE
Sarebbe meglio cercare di mandare i propri messaggi in chat in orari “da ufficio” o comunque non a notte inoltrata, perché qualcuno manitene accesa la suoneria anche di notte. Dall’altra parte, per evitare scocciature e non solo di notte, può essere buona regola silenziare le notifiche per poi controllare la chat solo nei momenti in cui non crea problemi.

NIENTE POLEMICHE
Qualcuno potrebbe avere la tentazione di usare la chat per lamentarsi di un determinato episodio o di un insegnante. Inutile dire che è bene evitare questo tipo di iniziative, di proporle o di prendervi parte. Né per alimentare, né per sedare. Eventuali problemi o incomprensioni vanno sempre gestite chiarendo direttamente con i docenti o durante le assemblee dei genitori di persona. Quindi, piuttosto, contattare direttamente i rappresentanti o i docenti per un colloquio.

LA CHAT NON SOSTITUISCE DIARI E LIBRETTI
Altra tentazione comune, specie quando l’insegnante è presente in chat, è quella di postare messaggi diretti ai docenti per giustificare un’assenza, comunicare un ritardo o chiedere spiegazioni personali. Nulla di più sbagliato: esistono ancora diari o libretti e persino registri elettronici per rendere trasparenti le comunicazioni scuola-famiglia. La chat dei genitori ha un’altra funzione, quella di facilitare lo scambio di informazioni tra genitori, anche se l’insegnante partecipa al gruppo.

MODERATORE
Potrebbe essere utile condividere le regole della chat alla prima assemblea di classe (quando di solito viene creata) e magari individuare un moderatore che si faccia carico di ricordare le regole, con garbo e senza polemica, in caso qualcuno usi la chat in modo inopportuno, anche se con buone intenzioni.

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Pubblicato il 19 Settembre 2018
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