Troppi i problemi aperti: i sindacati propongono l’agenda della sanità
Lunedì 29 ottobre i confederali Cgil, Cisl e Uil presenteranno i tanti capitoli in attesa di soluzione

Posizione condivisa di Cgil Cisl Uil Lombardia sull’andamento della sanità in Lombardia:
«Sono trascorsi oltre tre anni dalla legge di riforma del 2015, ma il riordino della sanità lombarda mostra ancora molti punti di debolezza. Abbiamo spesso registrato nel territorio ricadute negative sull’efficacia dei servizi rispetto ai bisogni di cura dei cittadini e disorientamento professionale degli operatori del sistema salute. La lettura di questi bisogni ci ha spinti a formulare, insieme ai sindacati dei pensionati e del comparto, una piattaforma – Agenda Sanità 2018 – che abbiamo inviato all’Assessorato al Welfare e che discuteremo nell’attivo unitario dei delegati, quadri e attivisti della Lombardia, lunedì 29 ottobre al teatro P.I.M.E., dalle 9,30 alle 13, con la presenza dei segretari generali delle tre confederazioni regionali.
Gli obiettivi cardine della riforma del 2015, cioè l’integrazione ospedale-territorio e la continuità di cura fra percorsi sanitari, sociosanitari e assistenziali in particolare per i pazienti fragili, sono ancora inattuati e per questa ragione giudichiamo insufficiente l’attuale assetto di sistema.
Le difficoltà nell’individuare in modo chiaro le unità d’offerta sul territorio, i tempi di attesa, il costo della compartecipazione richiesta ai cittadini, la presenza di aree ancora pochissimo o per nulla presidiate dal servizio pubblico, come la salute mentale, la disabilità e la non autosufficienza, sono tutti elementi che concorrono a ridurre l’equità del sistema e a limitarne in modo progressivo l’universalismo.
Per questo proponiamo l’Agenda Sanità 2018: per discutere i problemi aperti, formulare le nostre proposte e indicare le nostre priorità, a partire dall’area delle cure intermedie che costituisce un segmento cruciale per accompagnare le persone nelle fasi di transizione e nel creare alternative alla ospedalizzazione, eppure oggi è di difficile accesso, per scarsità dei posti letto e per difficoltà nell’adeguare i modelli organizzativi.
Il nostro scopo è ricollegare in una vertenza unitaria i tanti temi di confronto con Regione Lombardia, per fare del diritto alla salute un’area su cui esercitare la rappresentanza sociale nella prospettiva di un welfare universale, materiale e solidale».
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