Michele Graglia: da grande farò il liutaio
Il presidente della Liuc nella sua vita si è reinventato più volte partendo sempre da due grandi passioni: la meccanica e la musica

Saper vivere più vite all’interno di un’unica esistenza è una qualità delle persone che non hanno paura di reinventarsi ogni volta che cambia il mondo attorno a loro. Michele Graglia, nonostante la giovane età – ha 57 anni – si è già reinventato più volte partendo sempre da due grandi passioni: la meccanica e la musica.
Dopo una laurea in ingegneria meccanica al Politecnico di Milano e un diploma in violino al conservatorio Gaetano Donizzetti di Bergamo, ha preso in mano le redini dell’azienda di famiglia. È stato presidente dell’Unione degli industriali della provincia di Varese nonché vicepresidente di Confindustria Lombardia e attualmente ricopre la carica di presidente della Liuc Università Cattaneo di Castellanza. Suona il violino nell’orchestra sinfonica amatoriale Verdi di Milano e, per non farsi mancare proprio nulla, una volta ceduta l’azienda, ne ha fondata una nuova. Naturalmente una metalmeccanica, che dà lavoro a circa cinquanta persone.
Non pago di tutto ciò, Graglia in un recente incontro all’ateneo di Castellanza, dove erano ospiti della Liuc Business School il presidente e alcuni musicisti dell’orchestra Rossini di Pesaro – un caso molto interessante di impresa artistica – ha rivelato pubblicamente che la prossima tappa della sua vita sarà una scuola per liutai che in Italia, in particolare a Cremona, vanta una grandissima tradizione. Una scelta «per provare il gusto di sentire vibrare uno strumento costruito con le mie mani».
E chissà magari un giorno, come oggi facciamo di fronte a uno Stradivari o a un Guarneri del Gesù, le generazioni che verranno potranno dire con la stessa enfasi: questo violino è un Michele Graglia da Varese.
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