Fabio Passera riempie e scalda la sala: “Mi candido ancora”
Un auditorium stracolmo di persone anche in piedi ha applaudito a lungo il sindaco che è stato intervistato da quattro giornalisti. "Noi abbiamo fatto tanto, ma vogliamo proseguire nel nostro impegno"
“In questi anni noi abbiamo lavorato e di cose ne abbiamo fatte. Fosse solo per come è andata con la fusione dei nostri tre comuni, a cui nessuno avrebbe creduto. Di progetti realizzati in realtà ne abbiamo, altroché se ne abbiamo. Oggi quindi possiamo dire: superiamo le elezioni di maggio e torniamo a lavorare per la nostra Maccagno con Pino e Veddasca“.
Fabio Passera dal palco di un auditorium stracolmo fino all’inverosimile con tantissima gente in piedi ha terminato con queste parole l’incontro che ha tenacemente voluto, e per cui ha lavorato per settimane per lanciare la sua candidatura.
Aspira ad arrivare a vent’anni di governo, prima della sola Maccagno, e ora dei tanti paesi lacuali e della Val Veddasca. I suoi concittadini hanno risposto in massa ad un momento di confronto tra i giornalisti e il loro sindaco. Un affetto forte tributato anche da persone arrivate da fuori Maccagno, curiosi di ascoltare un amministratore che si sta ritagliando anche un ruolo politico.
Passera non si è sottratto a nessuna delle domande dei quattro giornalisti sul palco. Dopo una canzone di Matteo Carassini, cantante dei Trenincorsa, ha ascoltato e interloquito con Marco Giovannelli, direttore di Varesenews, Agostino Nicolò, direttore di LuinoNotizie, Simone Della Ripa, corrispondente de La Prealpina e della RSI, e di Davide Boldrini, direttore de L’Eco del Varesotto.
Foto: BenvegnaNessun timore o balbettio nel formulare le risposte. Passera è convinto che il territorio abbia un valore assoluto. “Non è solo il lago protagonista del nostro comune. Abbiamo bellezze di primo ordine con una rete sentieristica unica. Certo non è facile amministrare una realtà complessa come la nostra amministrazione. Basti pensare che siamo il comune più esteso della provincia dopo Varese. La scommessa oggi è nella collaborazione tra le diverse realtà territoriali”.
In modo molto elegante ha dribblato solo al rischio di entrare in polemiche campanilistiche, però una stoccata l’ha tirata. “Sono rimasto molto incredulo davanti a Dumenza che ha messo in discussione l’utilità della strada tra Lozzo e Piero. La nostra valle ha bisogno di collegamenti perché rischiamo di rimane isolati, e spesso accade anche per piccoli problemi. Ma il punto non è solo legato alla sicurezza, ma al possibile sviluppo che abbiamo e che con coraggio dobbiamo perseguire”.
L’incontro aveva preso avvio dalla domanda più delicata: la relazione tra la fede e l’obbedienza civica verso l’attuale ministro dell’Interno e i suoi provvedimenti. “Io sono cattolico, ma sono un amministratore laico non buonista, ma che con convinzione crede nell’accoglienza. Quando il Prefetto mi chiese di dare una mano di fronte all’emergenza dei migranti, ci riunimmo in comune e in pochi minuti decidemmo di si. Abbiamo messo solo una condizione: che gli immigrati venissero accolti con progetti di reale inserimento della comunità, e anche con l’aiuto della parrocchia così è stato. Oggi vorrei vedere chi avesse da ridire. Di fronte alla richiesta d’aiuto, io mi comporto da uomo che ha valori chiari e non mi volto dall’altra parte. Sono orgoglioso di quello che ha fatto Maccagno con Pino e Veddasca in fatto di accoglienza e lo rifarei“.
L’emozione dei primi minuti via via è scemata , e Passera ha fatto piccole pause solo per dissetarsi e riprendere subito a rispondere.
“Mi ricandido perché amo il mio comune, la sua comunità e abbiamo tante cose ancora da fare. L’albergo incompiuto è il nostro cruccio, ma siamo ormai vicini a una soluzione e per la campagna elettorale saremo in grado di presentare le proposte concrete. Sul museo Parisi sappiamo bene che si potrebbe fare di più, ma intanto partiamo dal dato che entrano diecimila persone all’anno e non sono poche. Inoltre, proprio su quel versante culturale crediamo che occorra lavorare in sintonia con gli altri comuni per arrivare a progetti insieme”.
Uno stile che il sindaco è stato usato con il vicino di casa ticinese di Gambarogno. “Al di là delle diverse provenienze politiche noi ci ritroviamo e abbiamo già affrontato diverse questioni proprio per la concretezza che ci anima. C’è un problema con le frontiere, con la sicurezza dei territori e anche con l’acqua che ci mancava in Veddasca e che ora abbiamo grazie all’accordo con i nostri vicini ticinesi”.
Lunghi applausi dal pubblico molto composito con tanti giovani in sala. “Siamo uno dei comuni più digitalizzati e proseguiremo questo percorso perché oltre ai benefici concreti ai miei concittadini, questa situazione dimostra che abbiamo le carte in regola per attrarre anche persone che vorranno venire a vivere qui lavorando da casa per qualsiasi luogo del mondo”.
La sfida è lanciata e non sarà di un uomo solo al comando, perché dopo il pomeriggio di sabato con lui solo sul palco a breve arriverà la presentazione della sua squadra. E ci saranno novità, come ha già annunciato Fabio Passera.
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