La giunta Cassani a metà mandato. “Una squadra da sette e mezzo”
Il sindaco e la sua giunta fanno i conti dopo due anni e mezzo di mandato. "Raggiunto il 57% degli obbiettivi"
Una giunta Cassani «da sette e mezzo». È il voto che il primo cittadino di Gallarate dà alla sua squadra, al «giro di boa» di metà mandato, dopo due anni e mezzo.
Tanto è passato dal 10 luglio del 2016, quando fu nominata la giunta, passata poi per qualche necessaria sostituzione: prima con l’addio di Orietta Liccati (coinvolta nell’indagine a Lonate Pozzolo) sostituita da Alessandro Petrone, poi con la staffetta ai lavori pubblici Bonicalzi-Rech, con il primo chiamato a sostituire Franco Liccati che aveva lasciato i servizi sociali.
«Le cose le abbiamo fatte, è gusto dire quel che si è fatto, anche se altri prima di noi non l’hanno mai fatto» ha spiegato iol primo cittadino, prima di passare all’analisi degli obbiettivi raggiunti. La lista è lunga e Cassani ha messo la spunta verde (realizzato) sul «57% dei punti» del programma, mentre altri sono coloratiu in giallo, a dire che sono avviati ma non ancora compiuti. «Saranno realizzati a breve, dal regolamento consulte al chiosco del Bassetti: questa amministrazione non ha paura di confrontarsi sulle cose da fare e fatte» dice Cassani, che si dice convinto di avere «un appoggio ancora molto elevato dalla cittadinanza».
E via, dunque, all’analisi del programma, punto per punto, assessore per assessore.
Francesca Caruso si occupa di sicurezza, cita come punti di forza le pattuglie nei rioni, «nove ore al giorno in stazione, più il servizio di prossimità nei rioni al mercoledì»; l’attivazione del Controllo di Vicinato con l’adesione di 778 famiglie, gli sgomberi dalla Mornera e dal campo sinti. Cita ancora i controlli negli esercizi pubblici («204 violazioni accertate») e quelli antiaccattonaggio, «a fronte dello zero nel 2015 dell’amministrazione Guenzani».
Claudia Mazzetti è l’assessore alle attività produttive, conosciuta soprattutto per il versante del commercio. Sul lavoro cita l’impiego di cooperative d’inserimento per disoccupati (compresa Exodus, con cui all’inizio Cassani era un po’ in rotta), il concorso che ha premiato nuove idee con spazi di co-working grazie alla collaborazione con un operatore, e ancora il progetto “Mettersi in proprio” con Confartigianato.
Sul commercio cita gli eventi estivi, l’impegno contro degrado e comportamenti molesti: «Gallarate è tornata attrattiva per le famiglie. Anche se qualcuno non vuole rendersene conto» (polemica con l’opposizione del Pd). Mentre per il futuro garantisce che non ci saranno nuove strutture di Media e Grande Distribuzione, con la revisione del Pgt.
Progetti futuri; “sbloccare” il recupero di Palazzo Minoletti, dopo che Missoni ha fatto un passo indietro rispetto all’iniziale interessamento che l’amministrazione vedeva come primo passo verso una soluzione definitiva. «Continueremo a far leva sul partneriato pubblico privato. Per ora non ci sono novità».
Sempre a proposito di Pgt, ne ha parlato molto l’assessore Alessandro Petrone. «Il Pgt è ormai in fase di adozione, ci saranno a breve gli ultimi appuntamenti obbligatori in commissioni: una commissione il 16 gennaio, il 2 febbraio la presentazione al Maga». Punti forti: no moschea e vincoli alle slot machine. E ancora una «nuova normativa dei centri storici, togliendo lacci e lacciuoli che non hanno consentito di far ripartire gli interventi di rinnovo» degli edifici dei vari centri. L’impegno per le aree dismesse, che in particolare «possono diventare strutture alberghiere e di accoglienza per le esigenze del territorio, man mano che Malpensa diventerà sempre sempre più grande».
Sottolineatura anche sugli abusi edilizi: «nel 2014-2016 la sinistra ha fatto tredici accertamenti, noi nel 2016-2018 trentacinque» ( poco meno della metà in via Lazzaretto).
Il vicesindaco Moreno Carù, delegato al bilancio, sottolinea l’impegno a tenere in piedi e dare un futuro ad Amsc, un tema di cui ha parlato estesamente in particolare nella conferenza stampa di fine anno.
Sandro Rech, delegato ai lavori pubblici, vanta «7 milioni 834mila euro stanziati, sono quattrini spesi per le opere, anche quelle che non si vedono, quindi al di là delle strade». Futuro il completamento del chiosco al Parco Bassetti (atteso addirittura dall’ultimo bilancio partecipato, in epoca Guenzani, 2016), il giardinetto di Via Mameli convertito “pet friendly”. Capitolo particolare: l’individuazione di parcheggi per disabili: «sono 211 parcheggi, altri 15 attesi, riteniamo almeno una trentina in più entro fine mandato».
Paolo Bonicalzi, assessore al sociale, sottolinea la riduzione «del prezzo dei buono pasto», l’attivazione delle Baby Card che hanno premiato con 21.500 euro le famiglie che hanno avuto un secondo o terzo figlio nel 2018. E vanta la «cancellazione della consulta degli stranieri, mio cavallo di battaglia già da consigliere» (assicura, invece, che stanno per partire la consulta anziani e quella disabili).
Isabella Peroni sul fronte dell’istruzione racconta il lavoro con le associazioni genitori per coinvolgerle nelle piccole manutenzioni delle strutture scolastiche. Sul fronte della cultura, le sfide sono il «ventennale di Duemilalibri», la concentrazione di nuove attività al Maga (dopo la sala studio, ora c’è la volontà di trasferire lì il Consorzio Bibliotecario Panizzi). E sulla biblioteca, nota dolente a Gallarate? «È un altro degli obbiettivi, nel 2019 vorremmo fare passi avanti, vi aggiorneremo»
Tra gli obbiettivi poi ci sono anche le consulte rionali, partite due anni fa, ora al lavoro un po’ in sordina ma in attesa di rinnovo: «il nuovo regolamento è già passato in giunta». Sul fronte dello sport, il sindaco, che ha tenuto per se la delega, sottolinea la riduzione dei costi «per le società gallaratesi e in particolare quelle che hanno conseguito risultati».
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