Rallye Montecarlo, nemmeno il cambio rotto rovina la festa a Miele
Il pilota di Olgiate Olona chiude al 30° posto il rally più affascinante nonostante la rottura, e festeggia in gara i suoi 63 anni da campione
Missione compiuta. Nonostante un cambio “traditore” e nonostante le mille insidie di una gara tanto affascinante quanto complicata, lunga, che pretende tutto.
Mauro Miele ha portato a termine il Rallye Monte-Carlo al volante di una vettura WRC – unico italiano in gara con un bolide di questo genere – e lo ha fatto guidando sulle strade del rally più famoso del mondo anche nel giorno – sabato 26 – del suo 63° compleanno.
Affiancato dal fido – e affidabilissimo – navigatore Luca Beltrame, il pilota di Olgiate Olona ha concluso il “Monte” in 30a posizione, un risultato in gran parte inficiato – lo dicevamo a inizio articolo – dalla rottura del cambio avvenuta subito, nel corso della seconda prova speciale. Una disdetta che ha costretto Miele a sostituire il pezzo e a rientrare in gara solo grazie al cosiddetto “SuperRally” che però comporta una penalità di 10′ senza i quali – facendo i conti della serva – il portacolori della DreamOne Racing avrebbe concluso intorno al ventesimo posto.
Ogier, il vincitore del “Monte” / ph L. Roncari/VareseNewsLa classifica finale però non era l’obiettivo di Miele e Beltrame: il veterano dei nostri motori (a due e quattro ruote visto il suo passato nel motocross a livello internazionale) ha preso il parte al “Monte-Carlo” prima di tutto per sfida personale ma anche per togliersi la soddisfazione di gareggiare nella gara più affascinante del Mondiale, dopo aver disputato nel 2018 un’altra prova iridata, il Tour de Corse. E la sfida è stata superata anche riguardo al terreno solcato dalla Citroen Ds3 WRC portata in gara da Miele, che mai aveva affrontato neve e ghiaccio in gara nella sua lunga carriera.
Il “Monte” è stato vinto per l’ennesima volta dal campione del mondo in carica, il francese Sebastien Ogier sulla Citroen C3 navigata da Julien Ingrassia, al termine di un duello con i belgi Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul su Hyundai I20, battuti di soli 2″2. Podio completato dagli estoni Ott Tänak e Martin Järveoja (Toyota Yaris) che sono riusciti a precedere i leggendari Loeb-Elena (Hyundai I20). Primi italiani Matteo Gamba e Nicola Arena su Ford Fiesta R5, 17mi assoluti.
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