Al Castello di Masnago una mostra sulle collezioni privare varesine
L’esposizione presenta opere di privati dai Macchiaioli allo Spazialismo

Apre domenica 14 luglio al Castello di Masnago la mostra “Dai Macchiaioli allo Spazialismo_collezionando a Varese” nata dalla catalogazione di due anni con collezioni private varesine da parte dei curatori. Le opere esposte rappresentano un periodo tra XIX e XX secolo e tra queste il trait d’union è l’evoluzione della materia ‘luce’ nelle opere pittoriche e il gusto borghese per la piccola scultura a cavallo fra Otto e Novecento, senza dimenticare eleganti suppellettili quotidiane come servizi di porcellana e vasi a firma di noti artisti e designer di un secolo fa. Ciò che il pubblico può raccogliere è uno spaccato di senso privato del possedere la bellezza. Ma il pregio di questa operazione resa pubblica, grazie all’appassionata condiscendenza dei proprietari delle opere, è il poter riconsegnare alla storia dell’arte opere occultate ai più per oltre cinquant’anni perché parti della vita di casa dei collezionisti, pezzi pregevoli e unici, pezzi rari e opere attribuite da riconfermare, tutte facenti parte nel processo del collezionare che oggi assume regole e leggi nuove nel diritto dell’arte e nel senso civico di appartenenza alla nostra società contemporanea.
Ne escono scoperte e riscoperte, riflessioni nuove innestate sulle antiche dove si era fermato il tempo, possibilità per addetti ai lavori e non di accedere a un patrimonio personale, qui condiviso grazie anche all’amministrazione del Comune di Varese e alla sinergia di enti e partner, Banca Generali Private in primis che da sempre ha tra le sue mission quella della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.
Fattori, Lega, De Nittis, Boldini, Zandomeneghi, Albertini, Tommasi, Miti Zanetti, Maggi, Pellini, Sironi, Funi, Lilloni, Spilimbergo, Ligabue, Casarotti, Pellini, De Chirico, Crippa, Melotti, Fontana, sono alcuni dei nomi importanti presenti, che si completano con la presenza e le opere di tre artisti contemporanei quali Samuele Arcangoli, Vittorio D’Ambros, Stella Ranza, e di due fotografi d’arte come Roberto Molinari e Raffaella Grandi.
Banca Generali durante il periodo della mostra, ospita quadri, sculture e fotografie legate all’esposizione, come una vetrina nel cuore della città per invitare a passare al Castello. Tra i partner di progetto anche Atelier Pellini di Milano e Casa Fontana a Comabbio che aprirà su prenotazione al pubblico appositamente per il progetto il 7 settembre, data di ricorrenza della morte di Fontana avvenuta nel 1968.
La mostra è corredata da una pubblicazione con interessanti testi e contributi di Debora Ferrari, Luca Traini, Stefania Barile, Tiziana Zanetti.
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