Chiude la pizzeria Del Pozzo, custode in provincia della tradizione napoletana
È sempre stato uno di quei luoghi che consiglieresti a tutti ma che poi ti ritrovi a sussurrare sottovoce, quasi a custodire gelosamente il segreto che nasconde. La famiglia De Gregorio ferma l'attività

La pizzeria del Pozzo di Arcisate è sempre stato uno di quei luoghi che consiglieresti a tutti ma che poi ti ritrovi a sussurrare sottovoce, quasi a custodire gelosamente il segreto che nasconde.
È piccola e angusta, ha al massimo una ventina di coperti malcontati e ambienti allegramente disordinati che oggi si amano definire “vintage”. Anche trovarla non è semplice, abbarbicata tra le strette vie della parte vecchia di Arcisate. Al suo interno, però, si trova quella che in molti si azzardano a definire una delle pizze napoletano più buone della provincia di Varese.
Per questo in tanti oggi sono addolorati dalla notizia della sua chiusura: il bar pizzeria Del Pozzo da lunedì 29 luglio cessa completamente le sue attività.
La famiglia De Gregorio che fino ad oggi l’ha portata avanti si prepara per l’ultima domenica sera di lavoro e lo sguardo già rivolto a lunedì, quando cominceranno il lavori di sgombero di tutta l’attrezzatura dal locale.

Ma cosa rendeva questo posto così speciale? Lo abbiamo chiesto a Gennaro de Gregorio, fondatore del bar che ha aperto più di trent’anni fa nel settembre del 1988.
«Ho rilevato l’attività da un pugliese e per per più di vent’anni è stato solo un bar – racconta Gennaro impegnato nella preparazione dell’ultima serata prima della chiusura -. Io faccio parte di una storica famiglia di pizzaioli ma sono stato “una pecora nera” perché dopo generazioni ho deciso prima di dedicarmi allo studio e poi all’attività di barista».
La storia di questo piccolo bar di provincia è cambiata nel 2010 quando Gennaro ha deciso di trasformare i locali del bar in pizzeria: «erano gli anni della crisi ed ero molto preoccupato per mio figlio che non trovava lavoro – racconta -. Così abbiamo deciso di mandarlo per quasi due mesi a Napoli dai nostri parenti a fare una specie di tirocinio e quando è tornato ad Arcisate abbiamo aperto la pizzeria».
Il figlio di Gennaro di chiama Giovanni, è lui il vero maestro pizzaiolo che dalla piccola pizzeria arcisatese ha attirato l’attenzione da ogni angolo della provincia e non solo.
«Sapeva già fare la pizza perché seguiva il nonno – racconta Gennaro – ma quando è tornato da Napoli abbiamo deciso di partire in sordina, perché non sapevamo se era pronto. Inoltre i nostri locali erano molto piccoli quindi non facemmo neanche pubblicità. Poi, di anno in anno, il nome della nostra pizzeria ha cominciato a girare e abbiamo avuto tantissimo clienti ed estimatori».
I segreti di una pizza così buona sono due: il primo sta nella qualità dei prodotti. Alla pizzeria del Pozzo si trovavano sempre prodotti campani doc. «Il secondo sta nella lievitazione – racconta Gennaro – gli impasti di mio figlio riposano per oltre 20 ore».
Ora, purtroppo, il capitolo della pizzeria del Pozzo si è chiuso: «siamo costretti a chiudere per diversi motivi – spiega Gennaro -. Io non posso più lavorare e con i coperti che abbiamo mio figlio non potrebbe permettersi un dipendente. Inoltre, ci sono molte complicazioni burocratiche. Siamo costretti, con rammarico, a mettere un punto a questa pizzeria».
La curiosità di tutti è capire cosa succederà ora ma le idee della famiglia de Gregorio non sono ancora chiare. «Di sicuro mio figlio è molto bravo. Cosa farà adesso? Non lo sappiamo ancora, di sicuro si sta guardando in giro. Chissà che magari riesca ad aprire un altro locale».
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