Chiude il parcheggio di Via Duse, addio a sessanta posti auto
«La proprietà ci ha comunicato formalmente che non intende più rinnovare il contratto», spiega il vicesindaco Coghetto
Il parcheggio di Via Duse chiuderà, lasciando il paese senza sessanta posti auto. A comunicarlo è il vicesindaco e assessore al Territorio, Gianluca Coghetto che spiega:«la proprietà ci ha comunicato formalmente che non intende più rinnovare il contratto in essere con il Comune di Besozzo».
Adiacente alla centrale Via XXV Aprile, a Besozzo inferiore, il piazzale rappresenta un’area sosta importante, in quanto vicina alle principali attività commerciali del paese e al teatro. «Ogni anno il Comune di Besozzo pagava alla proprietà una canone calmierato per garantire posti auto gratuiti ai cittadini che servivano anche per le attività commerciali. Inoltre, il parcheggio veniva usato anche la sera quando vi erano gli spettacoli teatrali e gli spettacoli delle scuole».
La motivazione che hanno spinto la proprietà a non rinnovare il contratto sono diverse: «Posso comprendere la loro posizione – continua Coghetto -. In questi mesi si è creato una sorta di accanimento nei loro confronti. Come vi comportereste voi se venisse fatta una raccolta firme contro l’incuria e il degrado dell’area? E se venissero fatte continue segnalazioni al Prefetto, ai vigili del fuoco e vigili urbani? Sembrava che quell’area fosse diventata il male di tutti i mali».
Lo scorso febbraio infatti, era stata depositata in comune una petizioni con 502 firme per chiedere all’amministrazione comunale la riqualificazione dell’area, sopratutto rispetto agli edifici adiacenti, in stato di abbandono. «Il risultato è che non ci sarà più l’area e che dovremo trovare in poco tempo una nuova soluzione – continua Coghetto -. Aggiungo poi, che nel problema annoso delle fogne, la proprietà si è dimostrata comprensiva e collaborativa autorizzando il passaggio dei tubi sulla sua proprietà».
E continua: «Io una idea me lo sono fatta e penso che abbia poco a che fare con l’interesse pubblico. Se veramente si avesse avuto a cuore l’interesse pubblico, probabilmente non si sarebbe arrivati a questo risultato. Credo che l’obiettivo di fare una raccolta firme e le segnalazione ai pompieri e Prefetto, era altro. A volte non bisogna andare troppo lontano per capire le ragioni di queste azioni. Pensi, che sono stati chiamati i pompieri con urgenza, dopo che a marzo vi era stato il forte vento ed erano cadute delle tegole in prossimità dell’edificio. Il vento aveva divelto pali della luce piante. La nostra protezione civile era intervenuta tutta la notte. Il giorno dopo lo stesso vicino che ha raccolto le firme ha chiamato i vigili del fuoco per un pericolo imminente. Come amministrazione abbiamo sempre garantito la sicurezza dell’area e dopo le segnalazioni abbiamo aumentato il grado di sicurezza richiedendo interventi alla proprietà. Non possiamo obbligare però nessuno ad investire quando non lo vuole».
Infine, il vicesindaco conclude: «Ora, dobbiamo riprovare a portare al tavolo la proprietà e cercare una soluzione che costerà di più, a tutti i besozzesi. Altrimenti, in caso di ulteriore risposta negativa correre e sperare di trovare una nuova area, altrimenti sarà il caos».
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