Un fine settimana in jazz

Torna il "Va Jazz Festival" e l'appuntamento è per venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 luglio ai giardini di Villa Toeplitz

Tempo libero generica

Un fine settimana in jazz quello in programma per venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 luglio e organizzato da 67 Jazz Club Varese, sotto la regia di Renato Bertossi. Gli appassionati del genere potranno dunque godere di diversi appuntamenti: cinque concerti ma anche momenti di incontro.

Il cartellone vede infatti, la presentazione, con accompagnamento musicale di sax e chitarra, di un romanzo “swing”, scritto da un amico musicista dalle spiccate tendenze letterarie (venerdì 26 alle ore 19,30) e l’omaggio, surreale, a Giorgio Gaber e Enzo Jannacci di “Aspettando i Limoni”, a cura di una giovane e talentuosa compagnia di teatro e musica (domenica 28 alle ore 19,30). In particolare, la serata conclusiva del festival vede (alle 21,30) il ritorno a Varese, dopo quasi vent’anni dall’ultimo concerto tenuto in città, di un grande e famoso musicista che qui è nato, ma che vive e opera da quant’anni a Roma: Riccardo Fassi. La manifestazione si svolgerà con qualunque condizione meteorologica, l’ingresso è libero così come ì libera (non obbligatoria) la sottoscrizione “a cappello”.

Gli appuntamenti si terranno, come da tradizione, al Tennis Bar di Villa Toeplitz  e avranno inizio venerdì 26 luglio, alle 19, quando Marco Gnemmi presenterà il suo romanzo jazz “Swing” (Eretica Edizioni). Segue il concertino di Marco Gnemmi al sax e Davide Sardi alla chitarra. Un intrattenimento musicale all’insegna dello swing, tanto per rimanere in tema con il titolo del romanzo. La scaletta della performance contiene cinque brani originali, ispirati dai contenuti del romanzo e una selezione di celebri standard jazz, interpretati con maestria da due formidabili musicisti, veri virtuosi dello strumento.

Alle 21 e 30 in concerto Latin Boogaloo Quartet con Marco Brunini alla tromba, Tullio Ricci al sax, Yazan Greselin al pianoforte, e Giorgio Di Tullio batteria. Il boogaloo è un genere di musica latina e di danza popolare anni ’60, nato a New York fra gli adolescenti di origine portoricana e cubana. Lo stile fonde il R&B e il soul americani e il mambo, il son montuno, il guaguacò, la guajira, la guarancha di origine caraibica, soprattutto cubana e portoricana: un matrimonio, riuscito, fra molti stili.

Sabato 27 luglio, si riparte alle 19 con Renato Podestà Trio che presenta “Foolish Little Dream” con Renato Podestà chitarra, Gianluca Di Ienno pianoforte  e Roberto Lupo batteria. Il primo lavoro discografico da leader di Renato Podestà arriva dopo dieci anni di frequentazione con questo trio, durante i quali ha anche girato l’Europa con la band “Sugarpie and the Candymen”. L’ispirazione per questo progetto discografico viene da un lungo viaggio negli Stati Uniti, entrando in contatto con la tradizione musicale di New Orleans e con la scena contemporary di New York. Da questo dualismo nascono il repertorio e gli arrangiamenti, fortemente radicati nella storia del Jazz e in cui giocosità e complessità convivono felicemente. Il formato dell’organ trio, rende possibile una grande libertà espressiva mantenendo sempre un suono pieno e groovy. Gianluca Di Ienno è il perfetto partner per le sortite solistiche di Renato, col suo senso armonico e ritmico impeccabile, mentre il batterismo dinamico di Roberto Lupo sospingono la musica in avanti senza sforzo. Il “piccolo folle sogno” di Podestà è di trovare bellezza e significato in fonti musicali disparate come canzonette “syncopated” degli anni ’20, melodie bebop, arrangiamenti per big band e composizioni originali, infondendo loro una buona dose di groove di New Orleans e uno spericolato interplay.

Alle 21 e 30 appuntamento con Major Quartet (Tommaso Uncini -saxes Alessandro Borgini – guitar Silvio Angiolucci – double bass Nicola Tentorio – drums).

Il Major Quartet di Tommaso Uncini, sassofonista jesino, grande interprete delle musiche di Wayne Shorter, Alessandro Borgini, Silvio Angiolucci e Nicola Tentorio, offre, con questo concerto, un interessante viaggio nella storia, sempre attuale, della musica jazz, arricchito da quattro composizioni originali (una per ogni componente del gruppo). Con uno sviluppo volutamente cronologico, la scaletta parte da “Caravan” e da “Take A Train” per arrivare a “Miss Ann” nella versione free di Ornette Coleman, passando attraverso “Groovin High” e “Confirmation”, “You Stepped Out of a Dream” e “It Could Happen to You”, “502 Blues” e “Speak no Evil”, ovvero dallo swing al be bop, al cool, e all’hard bop, per giungere al primo free jazz: prima del periodo (1937-1962) preso in esame c’erano state altre cose e poi ne sarebbero venute altre ancora, ma questo ventennio è fondamentale nella storia del jazz.

Domenica i concerti avranno inizio alle 17 e 30 con i Mozaic che presentano “Find a Place”  (Yasmine Zekri – voice / Stefano De Marchi – guitars / Daniele Cortese – bass fretless e bass 6 strings / Andrea Varolo – drums).

Mozaic è un progetto di ricerca, che propone musica originale che fonde generi e linguaggi diversi, dalla world music al jazz, all’elettronica, con una forte componente improvvisativa, che lo colloca a pieno diritto nel contesto della musica jazz. Il progetto nasce dalla tesi di laurea in canto Jazz di Yasmine Zekri, dal titolo “Il jazz e la musica araba”, la prima analisi, scritta, esistente sullo stile definito “arabian jazz”, genere attribuibile ad autori come Dhafer Youssef e Rabih Abou-Khalil; ma anche su quei lavori di impronta jazzistica con influenze arabe e mediorientali, come alcuni dischi di Abdullah Ibrahim, Yusef Lateef, Randy Weston… Il progetto Mozaic propone ora brani originali, composti da Yasmine Zekri, da Daniele Cortese e dalla band. che formano, con le loro sonorità world e fusion, un vero e proprio mosaico di stili e influenze, con un approccio creativo e di ricerca.

Alle 19 e 30 Jaga Pirates – Compagnia del cipresso in “Aspettando i limoni” (Luca Rodella – voice / Stefano Annoni – voice / Roberto Antonio Dibitonto – keys & sax / Francesco Marchetti – bass / Diego Paul Gualtieri – drums).

La Compagnia del Cipresso, formata da ex allievi della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e dei corsi Jazz della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, nasce nel 2014, quando Fondazione Milano invita i propri diplomati a proporre eventi di teatro musicale al Cimitero Monumentale, in occasione della Giornata Europea dei Musei a ciele aperto. Da sei anni ogni ultima domenica del mese del periodo estivo presenta, proprio tra le tombe, i vari personaggi che riposano al Monumentale. Con musica e ironia ha “rianimato” personaggi come Wanda Osiris, Alessandro Manzoni, Dario Fo, lo scienziato Schiapparelli, il medico Monteggia, Walter Chiari, il pugile Duilio
Loi, Arturo Toscanini… Aspettando i Limoni, rianimazione di Giorgio Gaber e Enzo Jannacci, ha varcato i cancelli del Campo Santo e sta riscuotendo molto successo in teatri e locali, tanto da essere stato scelto per il Festival Outside e per la rassegna di Officine Balena. Jaga Pirates offre uno spettacolo di straordinario impatto, una performance garantita da tre ottimi musicisti jazz e due esilaranti attori/cantanti.

La rassegna chiude domenica alle 21 e 30 con il Riccardo Fassi Trio (Riccardo Fassi – piano, keyboards Caterina Crucitti – bass Tony Arco – drums).

Il concerto di Riccardo Fassi rappresenta, per il pianista, ormai romano a pieno titolo, un ritorno nel luogo natio, dove non suona da circa vent’anni. Riccardo Fassi è uno dei più interessanti pianisti/tastieristi in circolazione ed è un riconosciuto compositore. Vincitore dei Jazzit Awards 2017 e 2018 nella categoria “Tastiere”, opera da anni in varie formazioni (dal duo al quartet) e capeggia la storica e pluripremiata Tankio Band, formazione di dieci elementi; ha suonato (fra gli altri) con artisti del calibro di Steve Lacy, Gary Smulyan, Kenny Wheleer, Gunter Schuller, Adam Nussbaum, Bill Elgart, Tim Berne, Butch Morris, Jim Rotondi, Jesse Davis, Ray Anderson,
Dave Binney, Enrico Rava, Roswell Rudd, Marvin Smitty Smith, Billy Cobham, Alex Sipiagin, Antonello Salis …Ha suonato nei maggiori festival italiani e, all’estero, si è esibito in USA, Argentina, Perù, Francia, Germania, Croazia, Svizzera, Slovenia, Spagna, Marocco, Gabon. Attualmente è il direttore del Dipartimento di Jazz del Conservatorio di Firenze. Il progetto musicale del trio (con Caterina Crucitti, nuovo talento del basso, e Tony Arco, uno dei più grandi batteristi italiani) si basa sul lavoro compositivo svolto da Riccardo Fassi per il recente cd uscito per la rivista Jazzit con Analog Trio (Sybthi Mental Moog) e su altri due lavori discografici meno recenti (Portrait Of Interior Landscape con Alex Sipiagin e Sitting In A Song Gary Smulyan). Musica basata su strutture aperte, contrappunti, ricerca armonica, con una vena melodica particolare e una continua varietà di ritmi e groove: un progetto nuovo ad alto impatto emotivo con molto interplay e grande varietà di colori.

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Pubblicato il 25 Luglio 2019
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