“La comunicazione con gli steroidi di Salvini alla fine diventa stucchevole”

Le considerazioni di Niccolò Invidia, parlamentare 5 Stelle eletto in provincia, sull'attuale crisi di governo

Candidati alle politiche per Movimento 5 stelle

Riceviamo e pubblichiamo integralmente le considerazioni di Niccolò Invidia, parlamentare 5 Stelle eletto in provincia, sull’attuale crisi di governo

Credo che in questi giorni si siano “matchati” tutti gli scenari possibili, che si sia tentato ogni schema di fantapolitica, che si siano ascoltate tutte le opinioni; perché la legge sociale impone che ad ogni crisi politica il 101% degli italiani abbiano un pensiero e lo debbano esprimere. Ed è una legge quasi di valenza scientifica. Detto ciò, per non sfatare questa legge, ma sperando di fornire un non facile contributo divergente, abbozzerò qualche randomico spunto che è emerso in me con dalle ultime ore di crisi.

Premetto che non ho mai avuto particolare stima dei nazionalismi, né dell’internazionale dei nazionalismi, credo che per loro valga la metafora finanziaria del rimbalzo del gatto morto: sembra muoversi ma è solo l’ultimo rimbalzo di un tonfo irrecuperabile. È un cortocircuito di questo periodo storico che a breve non esisterà più, il futuro ci spinge inesorabilmente (e per fortuna) verso una società globale multiplanetaria fatta di bit e luci al neon in cui il settarismo sull’identity politics non ha più spazio. Dunque anche nelle ore più buie, con uno sguardo di lungo periodo, resto un’irriducibile ottimista.

Dopo questa premessa sul sesso degli angeli, posso dire che è chiaro che tutti gli astri possibili erano allineati a favore della Lega. Lacerazioni nel Pd e in FI, affanno del Movimento, evitare il taglio dei parlamentari, evitare una legge di bilancio difficile, sincronizzare il nuovo governo sui tempi della giustizia sul caso Siri e sul Russiagate. Tutto allineato per accendere la sinapsi leghiste sul “mmm, why not!?”. Tutto corretto, se non fosse che una volta che sei (in primis) un pubblico ufficiale devi avere un certo senso di responsabilità e lavorare seguendo il principio del buon padre di famiglia.

Ora voi mi dite “ma se la pensi così perché ti svegli solo ora?” Semplice, non si rinnega l’esperienza con la Lega. Noi siamo stati il bicchiere mezzo pieno di questa esperienza governativa, non lo affermo per propaganda o per apologia. Se non ci fossimo stati avremmo avuto norme peggiori sulla sicurezza, sulla giustizia, avremmo visto priorità balzane sui diritti civili, ecc. Sinceramente non posso pensare a 5 anni di bicchiere completamente vuoto. Almeno non sulle cose che contano.

Perché adesso immaginatevi 5 anni senza parlare di futuro, 5 anni in cui l’emiciclo dibatterà sporadicamente di innovazione del Paese. Non è un segreto che certi partiti sono anaffettivi verso il digitale. Dunque immaginatevi poi la campagna elettorale dell’anno 2024, quando Cina, Germania e Usa saranno delle superpotenze digitali esponenzialmente maggiori di noi, e noi non avremo fatto la più piccola riforma per fare dell’Italia una smart nation competitiva. Personalmente questo è il versante che mi spaventa di più, molto di più della banalizzazione dell’opinione pubblica per un lustro sui temi degli estremismi e delle identità. Tra l’altro ricordo che lo strappo di qualche giorno fa mette in grave difficoltà anche il tanto atteso Fondo Innovazione.

Il mio wishful thinking è che Salvini tornando ai vecchi alleati, spolverando vetusti programmi e vivendo in un’incoerenza di ispirazione trumpiana, a un certo punto, si condanni da sé. Ho fede che le molte persone ora riluttanti a vedere le sue incoerenze e inaffidabilità, alla lunga, si stanchino. Alla fine la sua è una comunicazione con gli steroidi, più adatta a uno sprint che a una maratona e infatti mentre nel Movimento credevamo di correre a lungo, lui ha spostato la linea del traguardo della gara in cui corre, sullo sprint dei 12 mesi. Easy.

Col tempo però, la politica Usa ci insegna, la comunicazione con gli steroidi diventa stucchevole da digerire per la pancia dell’opinione pubblica e se dall’altra parte intanto sei riuscito a creare una piattaforma che sfama la pancia con qualcosa di innovativo, positivo e fresco (e magari anche qualche contenuto), probabilmente riuscirai anche a vincere con agilità. Siamo il pianeta del sentiment (purtroppo).

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Pubblicato il 18 Agosto 2019
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