La Lega presenta al Senato una mozione di sfiducia a Conte
"Troppi no fanno male all'Italia", spiega la Lega in una nota. Nel frattempo lo spread vola e la borsa affonda
La crisi di governo diventa reale. Dopo le parole che hanno agitato la notte, nella mattinata di venerdì 9 agosto i senatori della Lega hanno presentato al Senato una mozione di sfiducia a Giuseppe Conte.
“Troppi no, da ultimo il clamoroso e incredibile no alla Tav, fanno male all’Italia che invece ha bisogno di tornare a crescere e quindi di andare a votare in fretta: chi perde tempo danneggia il Paese e pensa solo alla poltrona” afferma il partito guidato da Matteo Salvini. Al momento quando sarà convocato il Senato per affrontare la discussione non è chiaro anche se alcune fonti parlamentari spiegano che è tecnicamente impossibile farlo prima del 20 agosto.
«Abbiamo fatto una scelta di coerenza e di coraggio -ha detto Salvini in un comizio elettorale in Molise-; non esiste che qualcuno dica di non far lavorare i parlamentari anche a Ferragosto. Non avrò mai parole negative per Di Maio e Conte con i quali per mesi abbiamo lavorato bene ma poi arriva il momento in cui ti accorgi che se passi più tempo a litigare è meglio salutarsi». Salvini poi precisa che «dopo questo governo ci sono solo le elezioni e prima si fa meglio è».
Nella giornata di oggi comunque non è previsto alcun incontro al Quirinale fra il premier Giuseppe Conte e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ciò che trapela dal Quirinale comunque è l’intenzione di procedere con consultazioni lampo per arrivare ad un cosiddetto “Governo Elettorale” che traghetti il Paese alle urne, ragionevolmente tra ottobre e novembre. Tutte indiscrezioni, certo. Quello che è certo è invece la fibrillazione sui mercati: Lo spread è volato a 236.9 punti e la borsa di Milano è in rosso, trascinata dai titoli bancari.
Conte ufficializza la crisi di governo: “Andrò in parlamento”
La crisi del Governo è scoppiata in meno di 24 ore dopo settimane di tira e molla giovedì 8 agosto. Nel pomeriggio una durissima nota della Lega annunciava che “l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli Italiani con nuove elezioni” ma è stato poi in serata che tutto è stato ufficializzato. In una conferenza stampa a sorpresa il Premier Conte ha annunciato la sua volontà di andare in parlamento dal momento che “Salvini ha anticipato l’intenzione di interrompere questa esperienza di governo e di andare a votare per capitalizzare il consenso di cui la Lega gode”.
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Solo un paese che ha smarrito il più elementare alfabeto civile e costituzionale può assistere in silenzio a un vicepremier di minoranza di un esecutivo che apre la crisi di governo, convoca il Parlamento ed evoca lo scioglimento delle Camere, come se fosse contemporaneamente il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica in carica.
Solo un paese che ha perso ogni dignità può accettare senza battere ciglio che un capopartito chieda di essere investito di “pieni poteri”, neanche fossimo nell’ottobre del ‘22.
Solo un paese che ha perduto completamente il senso delle istituzioni può rimanere zitto mentre un ministro si rivolge a parlamentari della Repubblica eletti invitandoli ad “alzare il c***” e presentarsi in Aula il prossimo lunedì, come se fossero pedine alle sue dipendenze.