L’Appenzello sulla Via Francisca

Tappa sotto l’acqua da San Gallo ad Altstatten con un passaggio anche nel piccolo cantone. Un tracciato in mezzo alle colline, boschi e prati

Via Francisca in Svizzera

San Gallo è in mezzo a due sistemi collinari, il Rosenberg a nord e il Freudenberg a sud. Ce ne siamo accorti già nella tappa di ieri ed oggi abbiamo avuto la conferma.

Situata a circa 700 metri sul livello del mare, ieri siamo scesi oltre duecento metri e oggi li abbiamo risaliti dalla parte opposta.

La vallata in cui si è sviluppata la città è delimitata a sud-ovest dalla stretta gola del fiume Sitter a nord-est, il Steinach scorre in uscita verso il lago di Costanza. In passato la città si sviluppava lungo il fiume che dal 1867 al 1911 venne progressivamente canalizzato e ora scorre sotto il territorio cittadino.

Le previsioni del tempo erano pessime e si sono confermate tali. Non ci siamo fatti scoraggiare e alle 8 eravamo in cammino senza pioggia. Niente colazione perché al mattino è tutto chiuso è l’unica patisserie che sembrava aperta era tutta illuminata solo perché stavano facendo le pulizie. Dopo appena dieci minuti è arrivato un acquazzone da paura che ci ha subito fatto capire che la speranza di non prendere acqua era illusoria. In effetti nel corso delle tre ore in cui abbiamo percorso oltre metà tappa, ne è venuta giù così tanta da far paura.

Un vero peccato, non tanto per la fatica di camminare in condizioni non ottimali, quanto per il fatto che non abbiamo potuto godere dei panorami notevoli che si vedono dalla cima delle colline.

Si esce molto velocemente da San Gallo salendo in modo deciso ed entrando presto in un’area boschiva. La pioggia della mattina, sommata a quella della notte, mette a dura prova la tenuta di alcuni pezzi dei sentieri che iniziano ad assomigliare a piccoli torrenti. Si procede lo stesso spediti e in uno dei passaggi a ridosso del bosco ci attraversano prima due scoiattoli e subito dopo una volpe.

Con Tomas ci siamo fermati subito dopo per valutare il da farsi, ma in mezzo al niente non c’è tanto da stare a pensare se non il fare attenzione a non perdere la traccia. L’aspetto positivo è che entrambi usiamo bene la tecnologia e questo un po’ aiuta anche se non può certo frenare la gran pioggia.

Il sentiero fa su e giù con pendenze maggiori a quelle della tappa precedente. Si superano più volte i mille metri e il tracciato a tratti resta in quota attraversano bei prati. Nei primi dieci chilometri si incontra solo una locanda e poi fino a Speicher nessun bar o negozio. È lì che finalmente possiamo concederci una colazione. Siamo zuppi ma facciamo subito una scoperta. Per un lembo di terra la Via passa anche dal piccolo cantone di Appenzello, che per la verità poi è un semi cantone, perché malgrado la ridotta popolazione è diviso in due.

Arriviamo a Trogen e abbandoniamo ogni speranza. Una pioggia incessante e violenta ci costringe a gettare la spugna decidendo di fare in bus gli ultimi chilometri fino ad Altstatten.

La tappa di oggi è di ventun chilometri. Più o meno come tutte le altre fatta eccezione per le ultime due che sono più lunghe. Quella odierna, nelle informazioni che si trovano sulla Rete, dovrebbe finire a Ruthi, ma non ha senso perché misura oltre 34 chilometri con 1400 metri di dislivello a salire e altrettanto a scendere. Oltretutto quella a seguire sarebbe ancora molto lunga, tanto vale di due farne tre tutte da 21 chilometri. Tra l’altro questo permette di vedere meglio alcuni luoghi che si passano.

Altstatten ha undicimila abitanti e la sua storia, come per molte zone qui intorno, è legata alle provenienze religiose. Qui cattolici e protestanti hanno lo stesso peso come numero di adepti.

Il centro storico è delizioso con case storiche affrescate. All’interno del palazzo comunale trovo anche un opuscolo realizzato dal cantone San Gallo come vademecum per gli italiani che si trasferiscono a vivere in Svizzera. Tanti indirizzi, riferimenti alle associazioni e in apertura alcune pagine con la storia della Confederazione e gli assetti istituzionali.

Il cammino è fatto anche di attenzione ai luoghi dove si passa e dove ci si ferma. Stanotte abbiamo un appartamento tutto per noi e così Tomas potrà dilettarsi ai fornelli.

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Agosto 2019
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