Gandini e Jakovics: “Abbiamo scelto Varese in meno di 24 ore”

Presentati all'Agricola di Capolago il pivot italiano e il tiratore baltico che dovrà sostituire Clark. Il lungo: «Felice di avere questa occasione in Serie A». Il lettone: «Vene è il mio consigliere»

Basket Gandini Jakovics

Due giocatori che – lo ha spiegato il direttore generale – Andrea Conti sono accomunati da una cosa: l’aver accettato nel giro di poche ore la proposta di vestire la maglia della Openjobmetis. Il club biancorosso ha presentato oggi (venerdì 13) ufficialmente l’esperto pivot italiano Luca Gandini e il play-guardia lettone Ingus Jakovics, acquistato in corsa a causa dell’infortunio di Jason Clark. I due neo-varesini si sono “svelati” negli spazi dell’Agricola Home&Garden di Capolago, accolti dal direttore della struttura Roberto Mendicino: prosegue così la scelta della società di organizzare incontri ufficiali all’interno delle aziende sponsor.

CHI SONO

Luca Gandini, 34 anni, è all’esordio in Serie A dopo una lunga carriera in cui ha giocato un po’ in tutte le categorie al di sotto della massima serie. Pivot stazzato, alto 2,06, ha vestito anche casacche importanti come quelle di Fortitudo Bologna, Trento, Trieste e Verona; prima di approdare a Masnago è stato nell’emergente Mantova con cui ha giocato i playoff promozione.
Ingus Jakovics invece è il secondo léttone a vestire la maglia biancorossa dopo Rihards Kuksiks: guardia di 1,85 ha nel tiro pesante la sua arma migliore. Buon difensore sui pari-ruolo, può aiutare il playmaker a portare palla e in carriera ha già giocato ad alto livello nelle coppe europee.

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COSA HANNO DETTO

GANDINI: ESORDIENTE ED ESPERTO – «Sono felice dell’occasione ricevuta dalla Openjobmetis di giocare in Serie A: in passato non c’era mai stata una proposta concreta e così per tanti anni sono stato considerato un pivot di categoria, anche per squadre ambiziose, ma senza sbocchi più in alto. Porto in dote l’entusiasmo dell’esordiente e l’esperienza del veterano sperando – scherza – di non fare il contrario… So bene che il gap fisico tra A2 e LBA è grande e che la velocità, anche di letture ed esecuzioni, è superiore quindi sto lavorando per adattarmi a questo livello». Per Gandini un esempio può essere Nicola Natali, come lui approdato tardi in Serie A e ora giocatore che si è meritato minuti importanti nelle rotazioni. «Con Nicola ho giocato in B a Trento e so che è un ragazzo molto quadrato e serio. In effetti un percorso come il suo può essere un mio obiettivo anche se mi sarebbe piaciuto avere questa possibilità quando ero un po’ più giovane. Gioco in un ruolo, il cambio del centro titolare, che può anche darmi spazi importanti ma naturalmente me li dovrò meritare».

 

JAKOVICS – UN SISTEMA CHE MI PUÒ AIUTARE – «Quando mi ha chiamato Varese, ci ho messo meno di 24 ore per accettare. Da quando sono arrivato ho iniziato ad apprezzare gioco che ci propone Caja e penso di essere un giocatore che può stare in questo sistema: i tanti movimenti, la ragnatela di passaggi mettono in condizione i tiratori di poter concludere con una certa libertà, e il tiro pesante è una delle mie caratteristiche». Jakovics ha un consigliere d’eccezione a Varese, Siim-Sander Vene, già in passato suo compagno di squadra. «La prima cosa che mi ha detto è stato di essere pronto mentalmente per la nuova esperienza. Mi sono preparato subito sotto questo punto di vista: senza la testa non si può ottenere il 100% in campo. Ho iniziato la preparazione atletica in ritardo ma penso di potercela fare per l’inizio del campionato». Il tiratore baltico ha giocato (al VEF Riga) anche con il suo predecessore alla Openjobmetis, Rihards Kuksiks: «Ma non ci siamo sentiti in questo mio primo periodo varesino. Gliene parlerò».

 

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Settembre 2019
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