Guccini torna a cantare per “Note di viaggio”

È uscito oggi il primo album che vede le canzoni del cantautore interpretate da altri artisti e che si apre con l'inedito "Natale a Pavana"

Quando si sveglia ha sempre una canzoncina in testa, ma ha deciso che lui sul palcoscenico non canterà più, «il prossimo giugno faccio ottant’anni e ho deciso di smettere, non sono più nemmeno capace di suonare la chitarra. Ogni tanto mi scappa di cantare qualcosa con gli amici, quello sì. Ora scrivo, era il mio sogno fin da bambino». Francesco Guccini si racconta con grande semplicità e con la padronanza di chi è parte della storia della musica italiana, con quel suo modo un po’ burbero che fa sempre scappare una risata.

Uno strappo alla regola però lo ha fatto, ritrovandosi nuovamente a registrare un brano tra gli amati Appennini Tosco-Emiliani. “Natale a Pavana” infatti, è il singolo che apre “Note di Viaggio”, il primo capitolo di un progetto discografico uscito oggi per Bmg, curato dal polistrumentista e compositore Mauro Pagani e che vede una selezione dei suoi brani interpretati da alcuni dei più noti artisti della scena musicale italiana di oggi.

«Quando mi è stato chiesto un contributo per questo album mia moglie mi ha suggerito quel testo, si tratta di una poesia scritta in dialetto pavenese, scritta per un amico. Racconta dei tempi in cui c’erano ancora i treni a vapore, di quando il Natale era una grande occasione di festa», spiega l’artista.

Il resto dell’album invece, vede le voci di Manuel Agnelli, Malika Ayane, Samuele Bersani, Brunori Sas, Luca Carboni, Carmen Consoli, Elisa, Francesco Gabbani, Ligabue, Giuliano Sangiorgi, Margherita Vicario e Nina Zilli. Un gruppo di artisti che il writers TvBoy ha disegnato su un muro di Bologna, su una barca, in mezzo al mare, annunciando l’uscita di questo nuovo progetto. Un omaggio ai viaggi dei migranti nel Mediterraneo e un messaggio importante, come a stringere un legame di solidarietà tra due mondi.

D’altronde quando si parla con Francesco Guccini non si può che far riferimento alla sua storia, da sempre legata all’Emilia “rossa”: «Se mi chiedete cosa penso delle prossime elezioni regionali, posso solo dire che spero continui la tradizione, vedremo come andrà». Mentre su Liliana Segre commenta: «È una vergogna vedere che una donna che ha vissuto l’olocausto debba vivere sotto scorta. È un episodio vergognoso. Ora mi insulteranno sui social, ma non mi interessa, è un mondo che non frequento».

Guccini e Pagani

Tornando a “Note di viaggio” invece, Pagani spiega: «È stato bello vedere  così tanti artisti lavorare su questo progetto, curiose le interpretazione delle voci femminili. La selezione dei brani l’ho fatta io, ad un certo punto ho deciso di scegliere secondo il mio gusto personale e pensando a chi poteva interpretare cosa». E poi, «molti artisti volevano cantare “L’Avvelenata”, alla fine l’ho fatta io con Manuel Agnelli».

«Sembra che io abbia cantato solo tre brani – interviene simpaticamente Guccini -, “L’avvelenata, “Dio è morto” e “La Locomotiva”. Una volta Vasco Rossi è venuto a trovarmi all’Osteria da Vito per farmi i complimenti per “L’avvelenata” ma gli ho risposto che avevo fatto anche altro».

Ma questa è cosa che non ha certo bisogno di essere sottolineata. Le sue canzoni sono ancora attuali, tanto da far pensare ad un possibile coinvolgimento del mondo dei rapper per il secondo capitolo di queste “note di viaggio” che usciranno l’anno prossimo. «Ci abbiamo pensato, Francesco dice sempre che sono i nuovi cantautori, bisogna capire se troviamo la formula per farlo», spiega Pagani.

Video e foto a cura di Goigest 

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Novembre 2019
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