Niente aumenti d’inizio anno ai pedaggi autostradali
Dopo le polemiche sulle società concessionarie, gli adeguamenti tariffari avvengano ora in base ai nuovi criteri adottati dall'Autorità dei Trasporti

Niente rincari di inizio anno al casello: con l’imminente varo del decreto Milleproroghe dovrebbe arrivare anche un rinvio degli adeguamenti delle tariffe per le principali tratte autostradali, da quelle gestite da Autostrade per l’Italia alla Strada dei parchi che collega Roma a Teramo attraverso l’Appennino.
Insomma, forse il 2020 non si aprirà con uno dei “balzelli” che più irritano gli italiani, tanto più dopo le vicende del Ponte Morandi a Genova, che hanno infiammato la polemica sulle concessioni autostradali.
L’intervento sui pedaggi è solo l’ultima novità che spunta da una bozza lievitata fino a raddoppiare rispetto ai primi testi circolati e che ora contiene un centinaio di proroghe, dal rinvio al 2022 dell’addio al mercato tutelato dell’energia fino allo slittamento a marzo per le nomine dei vertici di Agcom e Privacy.
La novità di maggiore impatto per i cittadini, in partenza magari per le vacanze sulla neve, resta appunto quella dei pedaggi. Lo stop agli aumenti riguarda sedici società concessionarie per le quali sono scaduti i periodi regolatori. Le norme prevedono anche che gli adeguamenti tariffari avvengano in base ai nuovi criteri adottati dall’Autorità dei Trasporti, previo aggiornamento, entro fine giugno, dei piani economico-finanziari. Il nuovo sistema tariffario, basato su un differente calcolo di efficienza delle prestazioni, potrebbe anche comportare anziché un rincaro, una diminuzione dei pedaggi per alcune tratte.
Numerose le proroghe in materia di beni Culturali, dal Pompei al restauro dei Sassi di Matera fino alle spese, integrate con 4 milioni, per il decimo anniversario del Maxxi. Inserita anche la proroga dello stato di emergenza per Genova dopo il crollo del Ponte Morandi. Spuntano, tra le varie richieste, anche quella di rifinanziare il fondo per la rievocazione storica, e una misura per stabilire che i dati di dirigenti dell’Interno, delle forze di polizia, delle forze armate e dell’amministrazione penitenziaria che rientrano nel perimetro della Cybersecurity non vadano pubblicati per non pregiudicare la sicurezza nazionale. Tra le novità si registrano anche la richiesta di due posti in più nel Cda di Sport e Salute (che ha sostituito la vecchia società Coni servizi), con l’aggiunta di un consigliere e un amministratore delegato. E spunta anche una proroga, con aumento di 4 milioni del finanziamento, per il Gran Sasso Science Institute.
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