Gli anni ’70 iniziano con la separazione di un duo storico

Simon & Garfunkel incidono il loro disco più famoso e iniziano carriere separate

50 anni fa la musica

Capitolo finale di un duo da storia della musica, Bridge over troubled water inaugura gli anni ’70 davvero alla grande. Successo colossale – parliamo di 25 milioni di copie nel mondo – viene ricordato in primis per la title track, dimenticando che contiene altri pezzi famosissimi come El Condor Pasa piuttosto che The Boxer: tutte canzoni che si sanno a memoria.

E ovviamente se ne ha un ricordo, sempre per il pezzo omonimo, come di una sorta di svolta del duo verso una musica molto più arrangiata rispetto agli inizi: il che è vero solo in parte, anche se l’accusa di essere “overproduced” lo ha accompagnato nel tempo. E’ in verità un disco abbastanza composito, come in fondo era già il precedente Bookends che si staccava dal cliché folk da piccolo club. Il primo pezzo deriva certamente dal gospel, tanto che Simon ammette di aver preso il titolo da “Mary don’t you weep”, ma poi si va in Perù, poi ad atmosfere quasi reggae (Simon ci sarebbe tornato), al rock’n’roll, fino a classiche canzoni acustiche. E si conclude prima con un omaggio agli Everly Brothers – ispiratori loro ma anche dei Beatles – e infine con un delicato canto che sembra trasformare l’imminente addio in un possibile arrivederci.

Curiosità: in una delle più belle canzoni del disco, Paul Simon accusa benevolmente un certo Tom di essere andato in Messico e di averlo lasciato “unico vivente a New York”. Ma a chi si riferisce? Ad Art Garfunkel. Infatti ad inizio carriera si esibivano come Tom & Jerry, anche per una possibile somiglianza, e nel 1969 Art era appunto andato in Messico per girare Comma 22 di Mike Nichols. Non sarebbe stata comunque una lunga carriera di attore…

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Pubblicato il 09 Gennaio 2020
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