Dodicenne aggredito su autobus a San Fermo. Indagato un 14enne

La Polizia di Stato ha identificato uno dei minori coinvolti nell’aggressione nei confronti di un dodicenne avvenuta il pomeriggio del 28 gennaio

autobus varese

La Polizia di Stato ha identificato uno dei minori coinvolti nell’aggressione nei confronti di un dodicenne avvenuta il pomeriggio del 28 gennaio scorso a bordo di un autobus della linea H nel quartiere San Fermo. Gli agenti della Squadra Mobile si sono messi immediatamente al lavoro per fare chiarezza sulla vicenda raccogliendo tutte le informazioni possibili per individuare le persone presenti ai fatti a partire dal racconto della vittima e del fratello.

All’esito della prima attività svolta è stato segnalato alla Procura della Repubblica un quattordicenne a carico del quale sono emersi elementi sufficienti per attribuirgli la responsabilità diretta di quanto accaduto. Sono in corso ulteriori accertamenti per valutare la posizione dei suoi amici presenti all’interno dell’autobus, tutti coetanei e già identificati. L’esatta dinamica dell’aggressione è ancora in fase di ricostruzione così come i motivi che l’hanno scatenata ma, per gli elementi finora emersi, si può già escludere che si tratti di un evento riconducibile a un contesto di baby gang così come non è stata l’aggressione di un branco alla ricerca della vittima di turno scelta a caso.

«Sotto questo aspetto i residenti della zona possono essere rassicurati – spiegano dalla Polizia di Stato -. Questo comunque non sminuisce la gravità del fatto, culminato con serie lesioni personali alla vittima come la frattura di un braccio, motivo per il quale rimane intatta la determinazione degli investigatori a fare piena luce sulla vicenda».

«Quello che ci preme sottolineare è che non si tratta di una baby gang ma di una semplice zuffa tra ragazzi -spiega Fabio Vedani, il difensore del ragazzo ritenuto responsabile dell’aggressione-. Tra l’altro è stato proprio il ragazzo a presentarsi in Questura con la famiglia: lui ha raccontato ai genitori l’accaduto e quando loro hanno letto un articolo sulla vicenda hanno pensato fosse quella la situazione della quale parlava il figlio, decidendo così di andare subito dalle forze dell’ordine.  Tra l’altro questa mattina i genitori del mio assistito sono andati ad incontrare la famiglia dell’altro ragazzo per scusarsi e nei prossimi giorni i due avranno una possibilità di un confronto e di pacificazione, indipendentemente da quello che accerteranno le indagini».

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Febbraio 2020
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