Parte anche a Varese la campagna per il NO al referendum

I primi appelli del comitato organizzatore varesino

eventi Varese

La campagna informativa per il NO al referendum sul taglio dei parlamentari è partita, anche in questi tempi di restrizioni.

I tempi prima del voto sono stretti e il comitato varesino ha dato comunque il via alla campagna, in attesa di poter organizzare anche eventi.

Il giorno del voto è previsto infatti per il 29 marzo, per una consultazione che è diversa dagli altri referendum: non è infatti abrogativo, ma confermativo della riforma e non ha un quorum, il che significa che non è importante quanti cittadini voteranno, ma il risultato finale tra i si e il no.

«Il comitato ha richiesto un rinvio del referendum, con richiesta indirizzata al presidente della repubblica e al presidente del consiglio- spiega Giuseppe Musolino, referente di Potere al Popolo e di Un’altra Storia – perchè i tempi sono davvero troppo stretti già ora, e le iniziative sono ancora più complicate dalla situazione che stiamo vivendo  Ma intanto noi cominciamo a muoverci».

Perchè: «Abbiamo un dovere democratico e istituzionale – ha spiegato Luigino Portaluppi, membro dell’assemblea costituente di articolo 1, già sindaco di Samarate – Se restano i tempi fissati, che erano già stretti per ridurre il dibattito politico, la campagna a favore de no diventa ancora più difficile Il si, infondo, è già definito, la campagna è a carico di chi vuole che quella riforma non sia confermata. Il “no” è fortemente trasversale, e coinvolge esponenti di grande importanza e di diverse aree politiche».

«Con questa riforma si penalizzano le piccole realtà – ha spiegato Enrico Maria Tacchi, vicesegretario nazionale del partito Solidarietà, che ha promosso il comitato per il no – Milano ha otto volte il numero degli abitanti rispetto alla provincia di Sondrio: in una realtà cosi debole dal punto di vista demografico. ridurre la rappresentanza sarà molto pericoloso».

Per questo, il comitato si rivolge ai sindaci dei comuni più piccoli: «Questa modifica costituzionale uccide la rappresentanza di deputati e senatori. Con un ampliamento eccessivo dei collegi, interi territori di valli, montagne e pianure perderanno chi li rappresenti. Il rischio vero è che intere comunità non avranno piu rappresentanza – ha spiegato Portaluppi – I sindaci dei piccoli comuni percepiranno piu di altri questo problema: ed è a loro che ci appelliamo, ricordando loro una riforma che ha già colpito i comuni, quella degli enti locali e dei consigli comunali. i risultati si vedono a medio e lungo termine: la mancanza di formazione per i dirigenti delle prossime amministrazioni, con perdita di attrazione della politica. Avverrà lo stesso coi parlamentari».

Secondo il comitato del no, infine, una delle principali giustificazioni della riforma, quello del risparmio di spesa, è strumentale e falso: «Stando ai calcoli, il risparmio totale sarà di soli 108 milioni all’anno, una cifra che non cambia niente del nostro debito» ha spiegato Giovanni Boccellato, membro della vicesegreteria nazionale del partito Sovranità Popolare.

«Se tirano in ballo la questione delle spese, ricordo che noi stiamo per spendere 90 miliardi per gli F35 – ha rincarato Cosimo Gerardi, segretario provinciale del PCI – Un referendum confermativo e senza quorum come questo è una situazione pericolosa che crea ulteriori olgarchie politiche».

Il comitato varesino per il no raccoglie adesioni individuali e di forze organizzate per rendere possibile una più efficace campagna: il contatto è la loro pagina facebook
Comitato per il no – Varese CDC

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 27 Febbraio 2020
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